La Nuova Sardegna

Oristano

Commercio

Via entro due anni i dehors fissi dal centro storico

di Caterina Cossu
Via entro due anni i dehors fissi dal centro storico

Il consiglio comunale approva il nuovo regolamento tra mille malumori: la ricostruzione della vicenda

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Oristano La gestazione è stata lunga, la sua nascita parecchio discussa e certamente si tornerà sul tema. Ma con quattordici voti a favore e cinque contrari, il consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento per l’installazione dei dehors. Il provvedimento era atteso da anni e arriva al termine di un tortuoso percorso di confronto politico, tecnico e con le associazioni di categoria, ma non ha mancato di suscitare divisioni, soprattutto per l’esclusione delle strutture più impattanti dal centro storico. Si è persino arrivati a mezzo millimetro dall’ennesima rottura politica nel centrodestra, dove l’armonia in questo momento non è di casa. Il pasticcio degli emendamenti è stato il più esplicativo in tal senso. Da sei mesi si è provato a portare il tempo massimo per lo smantellamento di quelli fuori norma a quattro anni, salvo poi fare retromarcia su una via di mezzo di due anni, facendo infuriare il presidente della commissione consiliare Giuliano Uras e persino qualche assessore come Simone Prevete che ha chiesto la testa di un assessore dell’Udc, gruppo reo di aver votato favorevolmente all’emendamento dei due anni presentato da Paolo Angioi.

La presentazione È stato il colpo di teatro finale della seduta, iniziata con l’assessora alle Attività produttive Valentina de Seneen che ha illustrato il regolamento, frutto di un lavoro di mediazione che ha visto coinvolti Confcommercio, Confartigianato, Confesercenti, Cna e Adiconsum: «È perfettibile, ma nasce dal confronto delle idee. L’obiettivo è disciplinare l’uso degli spazi pubblici, garantire decoro urbano e dare certezze agli esercenti, che potranno programmare investimenti anche fino a sei anni rinnovabili». Il testo distingue due tipologie di dehors: quelli più semplici definiti di tipo 1, senza pedane né delimitazioni rigide; e quelli più strutturati, ovvero di tipo 2, con pedane e arredi fissi ma comunque rimovibili. Le strutture dovranno rispettare limiti precisi di dimensioni e norme sulla sicurezza e sull’accessibilità. In particolare, i dehors fissi non potranno essere installati nel centro storico. Sono previsti inoltre obblighi di ritiro giornaliero degli arredi, il rispetto delle norme igieniche e sanitarie, vincoli sul posizionamento vicino a fermate, monumenti e corsie di marcia, oltre a sanzioni in caso di mancato rispetto delle regole.

I pareri Il dibattito è stato acceso. Dalla maggioranza sono arrivati apprezzamenti per un provvedimento «indifferibile e doveroso» (Fulvio Deriu, FdI) e «coraggioso» (Vincenzo Pecoraro, Udc), mentre dall’opposizione non sono mancate critiche severe. Dai banchi della minoranza Giuseppe Obinu (Alternativa sarda) ha parlato di «suicidio politico della maggioranza», accusando la giunta di aver approvato «il regolamento più conservatore che si sia mai visto». Più sfumata la posizione del Pd. Massimiliano Daga ha sottolineato «la necessità di dare regole certe», mentre Carla Della Volpe ha espresso rammarico per i tempi lunghi e contestato l’esclusione dei dehors fissi dal centro storico. Per Francesco Federico (Oristano democratica e possibile), il problema principale è «il ritardo con cui il regolamento arriva in Consiglio», con la conseguenza di aver lasciato negli ultimi anni una gestione disordinata delle autorizzazioni, anche dopo la fase covid.

Il sindaco Massimiliano Sanna ha invece difeso la scelta sottesa al provvedimento: «Non accetto che si dica che stiamo eliminando tutto. Nel centro storico l’ingombro di alcune pedane ha oscurato monumenti e impedito il passaggio dei pedoni. Lo spazio pubblico appartiene a tutti: non vogliamo penalizzare gli esercenti, ma garantire equilibrio tra economia, mobilità e decoro urbano».

Gli emendamenti La fase degli emendamenti ha poi confermato le divisioni. Respinta la proposta di Carla Della Volpe di allungare il periodo transitorio a quattro anni, è passata invece quella del consigliere Paolo Angioi, che lo ha fissato quindi a due anni. Il tentativo di Gian Michele Guiso di scendere a uno si è fermato di fronte a un numero non sufficiente di voti ed è stato bocciato anche l’emendamento per mantenere i dehors fissi nel centro storico. La tensione è stata palpabile per tutta la durata del consiglio e culminata con l’uscita dall’aula di Giuliano Uras (Oristano al centro), che ha denunciato «il comportamento sconsiderato della maggioranza» e ritirato tutti i propri emendamenti. Alla fine, la delibera sul regolamento è stata approvata, ma il voto ha segnato un solco non solo tra maggioranza e opposizione, ma anche interno al centrodestra e ha lasciato sospeso un dibattito che promette di proseguire anche fuori dal palazzo civico, tra esercenti e cittadini divisi fra esigenze economiche, vivibilità e tutela del centro storico.

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