L’ultima ipotesi degli inquirenti: «Così è stato ucciso Claudio Manca»
Potrebbe essere morto per soffocamento dopo che era stato investito e buttato a terra
Terralba In attesa del sopralluogo, gran parte dell’attenzione degli inquirenti si concentra sulle condizioni del corpo di Claudio Manca. In particolare ci si focalizza su una parte della salma del 49enne trovato morto in una cunetta della circonvallazione, delitto per cui è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario il compaesano 52enne Battista Manis, unico indagato della vicenda. È il collo a essere la zona del corpo su cui si concentrano le maggiori attenzioni. In assenza di segni che possano far pensare a un pestaggio ed escludendo che possano essere stati l’urto con la macchina e la successiva caduta a causarne la morte, gli inquirenti stanno ipotizzando che Claudio Manca possa essere deceduto perché strangolato o comunque per soffocamento a causa di un’eccessiva pressione sul collo esercitata dall’unico sospettato dell’omicidio. Manca ancora un responso preciso da parte del medico legale Roberto Demontis che ha effettuato l’autopsia, ma gli inquirenti paiono più vicini a ricostruire con esattezza la dinamica del delitto che potrebbe essere quindi più chiara con l’esito dell’esame sul corpo della vittima.
Al momento l’ipotesi che trova più credito è quella secondo cui Claudio Manca sarebbe stato investito e fatto cadere dalla bicicletta alla quale era in sella. Poi Battista Manis sarebbe sceso dall’auto della moglie – era solo ed era lui alla guida? – per accanirsi sul suo bersaglio e potrebbe aver premuto con il ginocchio o con la scarpa sul collo di Claudio Manca impedendogli di respirare per un tempo sufficientemente lungo da causarne la morte. Sarebbe così spiegato il motivo per cui non ci sarebbero troppi segni evidenti di quelle percosse di cui il sostituto procuratore Marco De Crescenzo chiedeva conto al medico legale nel momento in cui è stata disposta l’autopsia. Peraltro, Battista Manis non ha sinora fornito alcun elemento utile all’indagine, anzi continua a negare coi suoi legali Ivano Chiesa e Antonio Pinna Spada di essere lui il responsabile dell’omicidio, ma è una versione che sinora non ha convinto gli inquirenti. I carabinieri continuano così a cercare nuovi indizi, oltre quelli già raccolti che hanno convinto la giudice per le indagini preliminari Federica Fulgheri a decidere per la misura cautelare in carcere. Non tutto è però ancora chiaro e sullo sfondo resta sempre l’ipotesi investigativa che qualcuno possa aver, se non aiutato, almeno assistito all’omicidio. Mentre si attendono sviluppi, i familiari di Claudio Manca, assistiti in qualità di parti offese dall’avvocato Fabio Costa, attendono la restituzione della salma che invece resta ancora sotto sequestro, segnale evidente che ci sono ancora indagini da svolgere. Per il funerale ancora non c’è una data.