La Nuova Sardegna

Sassari-Olbia, tutti contro l'Anas. Il Cdm dichiara lo stato d'emergenza nel territorio delle province

Alfredo Franchini
Sassari-Olbia, tutti contro l'Anas. Il Cdm dichiara lo stato d'emergenza nel territorio delle province

I costruttori di Confindustria accusano l'ente di avere tempi lunghissimi e di non far lavorare le aziende sarde. Dopo la richiesta di Cappellacci a Berlusconi, il Consiglio dei ministri "ha dichiarato lo stato d'emergenza nel territorio delle province di Sassari ed Olbia-Tempio in relazione ai lavori di rifacimento e messa in sicurezza della strada statale Sassari-Olbia"

12 marzo 2010
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CAGLIARI. Tra i sardi e l’Anas non c’è mai stato un buon rapporto e dopo le accuse dei politici all’azienda statale delle strade, ieri sono arrivate quelle dei costruttori: «L’Anas è nemica della Sardegna». L’emblema di tutte le strada del disastro è la Sassari-Olbia, inserita prima nei lavori del G8 e ora in procinto di passare sotto le competenze del compartimento Anas della Sardegna. «Con tempi indefiniti se non infiniti». Cappellacci chiede lo stato di emergenza.

Ieri il presidente della Regione ha scritto al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi per far presente la «situazione di costante pericolo», l’inadeguatezza della sezione stradale, l’alto tasso di incidenti. «Si tratta», ha scritto Cappellacci, «di una vera e propria emergenza che va affrontata con tutti gli strumenti, anche straordinari, che la normativa in vigore pone a disposizione del Governo nazionale». Da qui la richiesta di dichiarare lo stato di emergenza «per la realizzazione delle opere già previste per porre in sicurezza la statale». E di chiedere la nomina a commissario per il presidente della Giunta. Una tesi che non convince il deputato Pd Giulio Calvisi: «Due giorni fa doveva esserci l’ordinanza ma nessuno ne sa niente. Cappellacci deve chiarire se c’è stato un provvedimento che riporta tutto alle procedure ordinarie visto che l’emergenza c’era già o se teme che questo possa ancora accadere. Per il resto siamo d’accordo che la Regione abbia un ruolo di supervisione sull’Anas». «Il presidente Cappellacci», afferma Maurizio De Pascale, presidente dell’Ance (i costruttori della Confindustria), «è stato nominato commissario della Vuitton cup che è importante ma un po’ meno della Sassari-Olbia. Quando c’è un’emergenza c’è un commissario».

È probabile che, dopo le critiche dei politici e dei costruttori, nel prossimo consiglio dei ministri Cappellacci divenga commissario per la realizzazione della strada con l’Anas come stazione appaltante. Ieri, nella sede della Confindustria a Cagliari, i costruttori dell’Ance hanno lanciato l’allarme. Hanno chiesto tempi certi per la realizzazione della strada Sassari-Olbia, la nomina di Cappellacci come commissario straordinario per i lavori e hanno rivendicato per le imprese regionali un ruolo di primo piano e non il solito subappalto. Ma l’emblema della battaglia anti-Anas è proprio la Sassari-Olbia. I costruttori sono pronti a dare battaglia se, soprattutto sulle date e sui subappalti, non avranno risposte immediate. «Siamo preoccupati», spiega Maurizio De Pascale, «eravamo d’accordo sulla partenza immediata con i fondi disponibili, 160 milioni sui 620 che occorrono per realizzare l’opera. Ne mancavano 460 ma si poteva incominciare magari anche con forme di finanziamento come il project financing o il leasing in costruendo. Ora però le notizie che si stanno accavallando non ci lasciano tranquilli». Ma sul tavolo c’è anche un’altra possibilità: utilizzare i 160 milioni disponibili dividendoli in tutti i lotti che compongono la strada (sono otto); venti milioni per ogni lotto in modo, però, da non lasciare una delle solite incompiute. Il no alle imprese sarde solo in subappalto è stato categorico: «Non lo tollereremo mai più», ha affermato il presidente dell’Ance Sardegna, «e per questo chiediamo che il presidente Cappellacci sia nominato commissario per la realizzazione di quest’opera». All’incontro in Confindustria hanno partecipato i rappresentanti dei costruttori del Sassarese e della Gallura, territori direttamente interessati ai lavori. «Dovrebbe arrivare un decreto del presidente del Consiglio», ha sostenuto Andrea Piredda, presidente Ance per la provincia di Sassari, «ci avevano garantito le procedure d’urgenza. E ci auguriamo che le imprese sarde siano in prima fila. Se così non fosse faremo battaglia». Costruttori, dunque, in trincea.

«Non ricordo una sola gara bandita dall’Anas e aggiudicata a un’impresa sarda. Non parlo della rete stradale nella penisola, parlo delle nostre strade. Ora diciamo basta e siamo pronti a forme di lotta per noi inconsuete. Su questo punto non faremo mezzo passo indietro».

E le cifre del settore edile parlano chiaro: «Siamo passati da 72 mila a 62 mila addetti nel settore costruzioni. Diecimila posti di lavoro che non ci sono più. A Nuoro c’è stato un calo del 60% e a Sassari quasi del trenta per cento. Vogliamo fare gli imprenditori con un sistema di certezze». Il timore è che le decisioni, se davvero dovesse decidere la sede centrale dell’Anas, potrebbero determinare la lentenza se non il blocco del cantiere.
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