La Nuova Sardegna

Pili lancia i Sardi liberi con Progres ed ex Psd’az

di Alessandro Pirina ; w; Mauro Pili di nuovo in campo alle regionali. Ancora non si sa se sarà lui a guidare il neonato movimento dei Sardi liberi, ma la sua presenza potrebbe erodere consensi alle coalizioni già in campo. In particolare al centrodestra a trazione sardo-leghista guidato proprio dal segretario Psd’Az Christian Solinas. Sì, perché l’ex governatore di Forza Italia, oggi leader di Unidos, si è fatto promotore di un movimento di ispirazione sardista insieme agli indipendentisti di Progres e a un gruppo di ex Psd’Az che hanno rotto col partito dopo il patto di ferro con la Lega di Salvini. Il debutto di Sardi liberi ieri a Cagliari. Sul palco, insieme a Pili e a Gianluca Collu, numero uno di Progres, l’ex capogruppo sardista Angelo Carta, messo alla porta dal partito dopo i suoi attacchi a Salvini. «Dopo trent’anni ho preso atto che il mio percorso nel Psd’Az si era concluso e soprattutto non ha portato dove gli ideali del sardismo avrebbero dovuto portarci – ha detto Carta –. Ma siccome quegli ideali non appartengono a un partito ma ai sardi, insieme a Pili e Collu abbiamo deciso di fare quello che nel mondo indipendentista nessuno aveva ancora fatto: fare un passo di lato. Quella di Unidos e Progres è una scelta coraggiosa, farsi da parte per trovare una convergenza in un progetto comune. Perché noi non stiamo invitando i sardi a casa nostra, ma a costruire insieme a noi la casa». «Questo è un momento storico per la Sardegna, perché tre forze politiche e movimenti di popolo importanti hanno scelto di costruire per la prima volta la grande casa dei sardi liberi – ha aggiunto Pili –. Un passaggio che non può essere solo elettorale, è un progetto grande che si rivolge ai sardi di destra e di sinistra, dei 5 stelle e a tutti coloro che comprendono che solo mettendo davanti a tutto la Sardegna e i sardi, possiamo liberare questa terra. Le coalizioni italiane sono il cappio al collo dell'economia e dello sviluppo della nostra terra». «Progres – ha poi detto Collu – da anni lavora alla convergenza nazionale, è un discorso che portiamo avanti al di là delle tattiche elettorali. Iniziamo adesso insieme, ma il nostro percorso andrà avanti per ribaltare quel detto maledetto: noi saremo uniti per il bene della nazione sarda». Al neonato movimento Sardi liberi ha aderito anche l’ex presidente del Psd’Az, il regista Giovanni Columbu, nonché esponenti del partito di Nuoro, Ogliastra e Gallura. Nel 2014 Mauro Pili si era candidato a governatore sotto le insegne di Unidos e aveva ottenuto il 5,7 per cento. Una percentuale più ampia del divario tra Pigliaru e Cappellacci, tanto che la sconfitta del centrodestra fu attribuita proprio alla sfida solitaria dell’ex delfino di Berlusconi. Progres, invece, 5 anni fa faceva parte della coalizione che sosteneva Michela Murgia. Con l’annuncio di Sardi liberi, anche se ancora non si sa chi sarà a guidare il movimento, salgono a sei i candidati governatore. Ovvero Massimo Zedda, leader del centrosinistra allargato, Christian Solinas, candidato del centrodestra (anche se ancora nella coalizione c’è chi pun

Il movimento si presenterà alle regionali: il leader non è stato ancora scelto Schierati con il segretario di Unidos anche gli ex sardisti Carta e Columbu

16 dicembre 2018
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SASSARI. Mauro Pili di nuovo in campo alle regionali. Ancora non si sa se sarà lui a guidare il neonato movimento dei Sardi liberi, ma la sua presenza potrebbe erodere consensi alle coalizioni già in campo. In particolare al centrodestra a trazione sardo-leghista guidato proprio dal segretario Psd’Az Christian Solinas. Sì, perché l’ex governatore di Forza Italia, oggi leader di Unidos, si è fatto promotore di un movimento di ispirazione sardista insieme agli indipendentisti di Progres e a un gruppo di ex Psd’Az che hanno rotto col partito dopo il patto di ferro con la Lega di Salvini. Il debutto di Sardi liberi ieri a Cagliari. Sul palco, insieme a Pili e a Gianluca Collu, numero uno di Progres, l’ex capogruppo sardista Angelo Carta, messo alla porta dal partito dopo i suoi attacchi a Salvini. «Dopo trent’anni ho preso atto che il mio percorso nel Psd’Az si era concluso e soprattutto non ha portato dove gli ideali del sardismo avrebbero dovuto portarci – ha detto Carta –. Ma siccome quegli ideali non appartengono a un partito ma ai sardi, insieme a Pili e Collu abbiamo deciso di fare quello che nel mondo indipendentista nessuno aveva ancora fatto: fare un passo di lato. Quella di Unidos e Progres è una scelta coraggiosa, farsi da parte per trovare una convergenza in un progetto comune. Perché noi non stiamo invitando i sardi a casa nostra, ma a costruire insieme a noi la casa».

«Questo è un momento storico per la Sardegna, perché tre forze politiche e movimenti di popolo importanti hanno scelto di costruire per la prima volta la grande casa dei sardi liberi – ha aggiunto Pili –. Un passaggio che non può essere solo elettorale, è un progetto grande che si rivolge ai sardi di destra e di sinistra, dei 5 stelle e a tutti coloro che comprendono che solo mettendo davanti a tutto la Sardegna e i sardi, possiamo liberare questa terra. Le coalizioni italiane sono il cappio al collo dell'economia e dello sviluppo della nostra terra». «Progres – ha poi detto Collu – da anni lavora alla convergenza nazionale, è un discorso che portiamo avanti al di là delle tattiche elettorali. Iniziamo adesso insieme, ma il nostro percorso andrà avanti per ribaltare quel detto maledetto: noi saremo uniti per il bene della nazione sarda». Al neonato movimento Sardi liberi ha aderito anche l’ex presidente del Psd’Az, il regista Giovanni Columbu, nonché esponenti del partito di Nuoro, Ogliastra e Gallura.

Nel 2014 Mauro Pili si era candidato a governatore sotto le insegne di Unidos e aveva ottenuto il 5,7 per cento. Una percentuale più ampia del divario tra Pigliaru e Cappellacci, tanto che la sconfitta del centrodestra fu attribuita proprio alla sfida solitaria dell’ex delfino di Berlusconi. Progres, invece, 5 anni fa faceva parte della coalizione che sosteneva Michela Murgia. Con l’annuncio di Sardi liberi, anche se ancora non si sa chi sarà a guidare il movimento, salgono a sei i candidati governatore. Ovvero Massimo Zedda, leader del centrosinistra allargato, Christian Solinas, candidato del centrodestra (anche se ancora nella coalizione c’è chi punta a un altro nome), Andrea Murgia, leader di Autodeterminatzione, Francesco Desogus, vincitore delle Regionarie indette dal M5s, e chi risulterà il più votato alle Primarias del Pds che termineranno domani. Resta in pista anche la magistrata Ines Pisano, area centrodestra, intenzionata a presentarsi come governatrice.

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