procura di genova
Materiale pedopornografico nei guai un ragazzo nuorese
BRESCIA. C’è anche un nuorese tra gli indagati per pedopornografia in una inchiesta della procura di Genova. Ieri mattina sono scattate le manette per un ventenne della provincia di Brescia,...
19 gennaio 2020
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BRESCIA. C’è anche un nuorese tra gli indagati per pedopornografia in una inchiesta della procura di Genova. Ieri mattina sono scattate le manette per un ventenne della provincia di Brescia, arrestato con l'accusa di detenzione di materiale pedopornografico.
Nel corso di una perquisizione disposta dalla Procura di Genova, titolare dell'inchiesta ora passata per competenza a Brescia, sono stati trovati complessivamente 360 video e 160 foto pedopornografiche. Nel telefono del 20enne in una cartella nascosta erano presenti circa 200 video hot che ritraggono bambini tra i 2 e i 12 anni. Nella stessa inchiesta risultano indagati anche una 35enne di Roma, un 28enne di Napoli, un giovane di Sirmione, nel Bresciano, e appunto uno di Nuoro, tutti raggiunti nelle scorse ore dalla Polizia postale di Genova che ha effettuato perquisizioni domiciliari.
Per il 20enne dell’hinterland bresciano è stata chiesta la convalida dell'arresto. I carabinieri hanno bussato alla porta della casa in cui abita con i genitori intorno alle 7 del mattino e dopo ore ricerche tra pc, tablet e smartphone hanno trovato la cartella con foto e video.
Nel corso di una perquisizione disposta dalla Procura di Genova, titolare dell'inchiesta ora passata per competenza a Brescia, sono stati trovati complessivamente 360 video e 160 foto pedopornografiche. Nel telefono del 20enne in una cartella nascosta erano presenti circa 200 video hot che ritraggono bambini tra i 2 e i 12 anni. Nella stessa inchiesta risultano indagati anche una 35enne di Roma, un 28enne di Napoli, un giovane di Sirmione, nel Bresciano, e appunto uno di Nuoro, tutti raggiunti nelle scorse ore dalla Polizia postale di Genova che ha effettuato perquisizioni domiciliari.
Per il 20enne dell’hinterland bresciano è stata chiesta la convalida dell'arresto. I carabinieri hanno bussato alla porta della casa in cui abita con i genitori intorno alle 7 del mattino e dopo ore ricerche tra pc, tablet e smartphone hanno trovato la cartella con foto e video.
