La Nuova Sardegna

Per tutti i super-laureati c’è un futuro nelle aziende

di Vincenzo Garofalo
Per tutti i super-laureati c’è un futuro nelle aziende

Ottimi contratti per chi esce dalla Scuola di dottorato di ricerca di Sassari Dei 217 iscritti in tanti già collaborano nei settori innovazione e mercati esteri

06 febbraio 2020
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SASSARI. Solo un dottore di ricerca su sette non ce la fa. Non subito, almeno. Gli altri, l’85 per cento, trovano un lavoro altamente specializzato e ben pagato entro un anno dalla fine degli studi, e sono protagonisti dell’innovazione, dello sviluppo e dell’internazionalizzazione delle aziende private sarde. Sono i professionisti del futuro, vengono fuori dalla Scuola di dottorato di ricerca dell’Università di Sassari, diventata in appena due anni la culla di sapienza e speranza per i laureati e per le aziende dell’isola.

Una scuola che da subito ha fatto della collaborazione con le migliori imprese sarde il segreto del suo successo. A testimoniarlo sono i numeri che ieri hanno riempito gli slide proiettati nell'aula magna dell’ateneo sassarese in occasione del convegno “I dottorati di ricerca e le aziende private”, organizzato dalla PhD School in collaborazione con Confindustria centro nord Sardegna.

Ai dieci corsi di dottorato attivati dall'Università di Sassari sono iscritti 217 laureati che rappresentano l’élite delle menti sfornate dagli atenei non solo sardi, ma di mezzo mondo. Sì, perché ai dieci corsi sono iscritti giovani arrivati davvero da ogni angolo del pianeta: 113 provengono dall'Università di Sassari, 23 da quella di Cagliari, 30 da vari atenei della Penisola, soprattutto del centro e nord Italia, e 51 sono stranieri che hanno scelto la Sardegna dalla Tunisia, dal Pakistan, dal Giappone, Francia, Spagna, Libano, Inghilterra, Iran, per citare solo alcune delle nazionalità dei dottorandi.

Questa variegata rappresentanza di intelletti votati alla ricerca, è composta per il 53 per cento da donne, e tutti per accedere alla Scuola di dottorato dell’Università di Sassari, hanno dovuto superare una selezione spietata. «Ogni anno viene bandito un concorso di ammissione ai corsi. Quest’anno alle selezioni hanno partecipato oltre 200 laureati fra i quali gli ammessi ai dottorati sono stati 85», spiega il direttore della Scuola, Antonello Cannas. «Le selezioni sono necessarie per tenere alta la qualità della Scuola e per far sì che chi va avanti sia veramente capace e motivato».

Dei 217 iscritti attuali, 47 hanno già iniziato una collaborazione con aziende private: «La richiesta e l’interesse delle aziende sarde sono alti, in tutti i settori. I dottori di ricerca si stanno rivelando fondamentali per lo sviluppo delle imprese, perché grazie alle loro competenze sono in grado di apportare innovazione, internazionalizzazione e progettualità in ogni campo».

Un successo esibito con orgoglio anche dal prorettore, Luca Deidda: «L’Ateneo ha investito molto nella Scuola di dottorato non solo in termini finanziari, ma anche e soprattutto in termini di risorse umane», precisa. «Tutto questo sforzo è in linea con la mission che si è data l’Università di Sassari, ossia essere un ateneo sostenibile, in grado di incidere positivamente su processi che generano formazione, competenze e sviluppo nella società globale, e non solo in ambito strettamente accademico. Per questo – conclude – è di fondamentale importanza la collaborazione con le aziende, non solo locali, e con le varie istituzioni».

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