La Nuova Sardegna

Coronavirus, c’è l’agricoltura tra i grandi malati

Coronavirus, c’è l’agricoltura tra i grandi malati

Coldiretti: «Molte eccellenze sarde hanno come sbocco ricettività e ristorazione, che sono bloccate. Servono interventi»

06 aprile 2020
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Anche l’agricoltura sarda è in quarantena per il Covid-19: una quarantena di riflesso a causa dello stop di altre attività cui è strettamente collegata e che rischia di costare carissimo. Il lavoro va avanti per assicurare la produzione del cibo, ma gli addetti al settore si muovono tra mille difficoltà. Ci sono infatti alcuni settori colpiti con più duramente e sono quelli che fanno molto affidamento al settore Horeca, cioè ricettività e ristorazione. Molte delle eccellenze sarde hanno come destinatario commerciale questo canale: formaggi, vino, olio, carni, salumi. Ma a soffrire è anche il sistema dell’offerta agrituristica (solo la chiusura per Pasqua e Pasquetta è devastante per molte strutture). E il comparto del florovivaismo: rischia di perdere il 75% del fatturato perché la primavera è la stagione in cui si vende di più: sia per casa e orti e sia per annullamento di tutte le cerimonie: matrimoni, cresime, funerali. A soffrire parecchio sono i carciofi, il vino e l’olio, ma sarà penalizzata anche la carne (agnelli, maialetti e bovini).

«C’è necessità di liquidità in agricoltura – dice il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – In questo momento straordinario sono necessarie azioni altrettanto straordinarie e coraggiose, oltre che immediate. Il nostro presidente nazionale ha chiesto al governo un piano Marshall per l’agricoltura presentando un piano di interventi precisi. Al governo regionale abbiamo chiesto (e ne ribadiamo la necessità) di sbloccare i premi comunitari e quelli per le calamità naturali per un valore di 90 milioni di euro. Non è una richiesta quindi di altri denari, ma di liquidare ora quello che spetta, in alcuni casi da anni. Oltre a campagne di promozione sul consumo di prodotti locali, più che mai necessario».

«Ci siamo attivati su più fronti per dare risposte alle aziende agricole – dice il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – Oltre alle richieste alle istituzioni, dopo la chiusura dei mercati di Campagna Amica stiamo coordinando la vendita a domicilio delle aziende e, come a Cagliari, l'abbiamo strutturata portando noi la spesa a casa dei cittadini. Inoltre stiamo collaborando con alcuni supermercati, come la catena Superemme, per rafforzare e dare priorità ai prodotti sardi delle aziende agricole».

E ancora: «Abbiano sollecitato la Regione a intervenire con i mezzi a disposizione per creare un corsia preferenziale per il nostro cibo su tutti i supermercati: non è possibile come sta succedendo in alcuni casi – conclude Saba – che si continui a importare dall'estero, con il rischio di sprecare cibo locale perché questo resta invenduto». (a.palm.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA.
In Primo Piano
Il rogo

Attentato incendiario nella notte a Sassari in via Monte Grappa contro l’agenzia funebre “Antonio Pinna”

di Luca Fiori
Le nostre iniziative