La Nuova Sardegna

Coronavirus, tracciamento in tilt in Sardegna: «Manca personale»

di Roberto Petretto
Coronavirus, tracciamento in tilt in Sardegna: «Manca personale»

L’istituto superiore di Sanità: «Sardegna non valutabile: dati incompleti». Il commissario dell’Ares Temussi ammette le difficoltà: «Corriamo ai ripari»

02 gennaio 2021
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SASSARI. Per altri sei mesi almeno Massimo Temussi sarà alla guida dell’Ares, la nuova entità creata dalla Regione per coordinare la sanità regionale. Non avrà il peso della liquidazione della vecchia Ats, ma le grane gli saranno risparmiate. Prima fra tutte qeulla di mettere ordine al sistema di tracciamento dei contagi Covid in Sardegna.

Un sistema che da tempo sta mostrando i suoi limiti. La situazione è stata sottolineata anche dall’Istituto superiore di sanità che ha inserito la Sardegna tra le regioni italiane a “rischio alto” non tanto per una comprovata e evidente situazione di allarme, quanto invece per una carenza di cifre che danno luogo a una condizione “non valutabile” che di fatto viene, d’ufficio, qualificata appunto come pericolosa.

Si può fare di più. Temussi non si trincera dietro dichiarazioni di facciata, ma ammette una condizione di sofferenza del sistema di tracciamento: «Dobbiamo fare di più, l'organizzazione sul territorio era sicuramente indebolita», ammette il commissario dell’Ares. Da settimane (se non addirittura da mesi), i sindaci sardi, ma anche i medici che assicurano l’assistenza sul territorio, lamentano una discrepanza tra i dati ufficiali e quelli reali.

Per ovviare a questo problema era stata concepita anche la piattaforma digitale sulla quale i sindaci avrebbero potuto avere i dati aggiornati quasi in tempo reale sull’andamento del contagio nei territori di competenza. Ma quell’operazione per ora non sta funzionando a dovere. Perché? «È necessario rafforzare i servizi di tracciamento - ammette Temussi - e non solo per assicurare dei dati completi e attendibili all'Istituto superiore di sanità, ma anche perché serve a noi averli».

Poco personale. Dove sta il problema? Secondo il commissario dell’Ares sempre nella disponibilità di persone a cui affidare questo lavoro: «Per migliorare il tracciamento abbiamo assunto il più possibile. E altre assunzioni le faremo nelle prossime settimane: non solo medici, ma anche personale amministrativo. La situazione lo richiede, dobbiamo chiamare centinaia di persone perché le risorse umane non sono sufficienti. Quindi faremo altre assunzioni per rafforzare il tracciamento e lo continueremo a fare a dai prossimi giorni».

Seguire nel dettaglio la catena del contagio, con un tracciamento delle persone che sono venute in contatto con un positivo, sottoporle a tampone e comunicare i risultati dell’accertamento, richiede uno schieramento di forze che, evidentemente, sinora non c’è stato. «La prima indicazione che darò ai commissari delle Asl sarà proprio quello di potenziare il servizio».

La contraddizione. Secondo Temussi non c'è contraddizione tra l’indice Rt che si abbassa in Sardegna con il rilievo dell'Istituto superiore di sanità sulla bassa percentuale di completezza dei dati. «L'indice è affidabile perché non è che non stiamo facendo tamponi. Abbiamo però la necessità di riallineare i sistemi, quello Regionale e quello dell'Iss, per adeguare il nostro che fornisce i dati con leggero ritardo».

Le assunzioni. Servono forze fresche, dunque. Ma a che punto è la campagna di assunzioni di nuovi medici? «Per ora ne abbiamo fatto 279 e abbiamo un altro centinaio di contratti già firmati. È vero, le cose stanno andando un po' a rilento, anche per la mancanza di personale per fare i tamponi a tutti, ma nei prossimi giorni ci saranno le nuove assunzioni».

L’emergenza non è ancora finita, dunque. Se è vero che la pressione sulle strutture sanitarie (a parte qualche eccezione come quella di Oristano) si sta attenuando, il sistema del controllo del virus nel territorio è ancora deficitario. E ora si spera nella campagna di screening che partirà lunedì in ogliastra e che dovrebbe poi essere estesa (con modalità ancora non rese note) al resto dell’isola.

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