La Nuova Sardegna

Tra proroghe e rischi crac isola più lontana dall’Italia

di Alessandro Pirina
Tra proroghe e rischi crac isola più lontana dall’Italia

Il fallimento di Air Italy, i problemi di Alitalia e Tirrenia: la Sardegna è a un bivio

06 aprile 2021
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SASSARI. Ogni giorno che passa la Sardegna è più lontana dall’Italia. Il Tirreno ha ormai le sembianze di un oceano quasi impossibile da superare. Più che un diritto la mobilità dei sardi sembra un gratta e vinci: parte solo chi è più fortunato. Per ora, perché sul futuro, a brevissimo termine, si addensano nubi ancora più grigie. La continuità che sia aerea o marittima va avanti a colpi di proroghe che vengono reiterate all’infinito. Nel frattempo Air Italy, la compagnia aerea sarda, si è liquefatta lasciando a casa 1500 dipendenti che da giugno rischiano di non avere più diritto neanche alla cassa integrazione. E Alitalia, la compagnia di bandiera, è a un passo dal tracollo, visto il braccio di ferro tra governo e Ue sulle risorse per la Newco. C’è poi il capitolo Tirrenia-Moby, alle prese con una mega voragine di debiti, che per evitare il crac ha presentato due piani di ristrutturazione al tribunale di Milano. Uno scenario molto poco rassicurante, per di più durante una pandemia che ha messo il mondo in standby.

Continuità aerea. Per ora l’unica certezza è che il vecchio regime di continuità resterà in vigore fino al 28 ottobre. Dai tre scali sardi - Cagliari, Alghero e Olbia - saranno garantiti i collegamenti con Roma e Milano. Fino al 14 giugno ci sarà un'unica tariffa sia per residenti che non residenti. Dal 15 giugno al 15 settembre saranno applicati due diversi schemi tariffari: per i non residenti nell’isola sarà più caro ma la tariffa non potrà essere superiore al triplo del costo del biglietto “scontato”. Dal 16 settembre al 28 ottobre, tornerà in vigore la tariffa unica su tutti i voli. A quel punto dovrebbe essere operativa la nuova continuità a cui la Regione sta ormai lavorando da due anni. Ma forse mai come in questo caso il condizionale è d’obbligo, perché ancora nulla si sa delle interlocuzioni che da mesi e mesi vanno avanti tra Regione, governo e Unione europea e dei risultati del lavoro dell’advisor esterno, la cui consulenza è stata “suggerita” alla Regione da Bruxelles per studiare il modello di continuità e il regime tariffario. Fino a ottobre, comunque, la continuità dovrebbe essere al sicuro, anche se ora a preoccupare sono le incertezze sul futuro di Alitalia, che, in caso di mancato accordo tra governo e Ue, a fine aprile potrebbe essere costretta a mettere a terra gli aerei. Una ipotesi che il governo vuole scongiurare a ogni costo. Anche se la compagnia, ormai a corto di risorse, sta pagando gli stipendi di marzo a rate.

Continuità marittima. Anche in questo caso la proroga del governo ha evitato il caos dei mari. La convenzione con Tirrenia-Cin del luglio 2012 - e scaduta nel luglio dello scorso anno - rimarrà in vigore fino al 31 maggio. Così ha deciso nei giorni scorsi il Consiglio dei ministri. Altri due mesi di tempo per completare le procedure per l’assegnazione delle rotte in regime di continuità. Perché il nuovo sistema si differenzia parecchio da quello precedente e ancora in vigore. La convenzione del 2012 stipulata dal governo Monti prevedeva infatti l’assegnazione di tutte le rotte in regime di continuità a un’unica compagnia, la Tirrenia Cin di Vincenzo Onorato, per circa 72 milioni annui. Un accordo avversato da tutti i competitor del gruppo Onorato, su tutti Grimaldi. Il governo Conte, invece, ha deciso di puntare su singole gare per ogni tratta. E così dal 1 giugno sulle rotte per la Sardegna potrebbero operare più armatori. Sono quattro le rotte che sono state messe a bando. La Civitavecchia-Olbia, di cui il 31 marzo è scaduta la prima manifestazione di interesse indetta dal ministero ai Trasporti e di cui, però, ancora non si conosce l’esito. La gara per la linea Civitavecchia-Cagliari scade il 20 aprile, mentre quella per la Napoli-Cagliari-Palermo il 29 di questo mese. Infine il termine del bando per la Genova-Porto Torres è stato fissato al 28 aprile. Insomma, il governo si è dato un tempo massimo per fare partire la nuova continuità, prorogando la vecchia fino al 31 maggio. Anche se nello stesso decreto legge ha previsto che, se non vengono espletate entro quel termine tutte le procedure necessarie, potrà essere concessa un’ulteriore proroga di trenta giorni.

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