La Nuova Sardegna

«Metano, in Sardegna bollette sempre più leggere»

di Giuseppe Centore
«Metano, in Sardegna bollette sempre più leggere»

Parla Mereu, ad di Gaxa: «Superati i problemi legati alla pandemia, ora l’apprezzamento è in crescita così come gli allacci»

22 maggio 2021
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CAGLIARI. Il mercato del gas cammina, non aspetta le decisioni della politica e cambia fisionomia, con l’ingresso di nuove società, avvicinandosi, ma non somigliando al mercato dell’energia. Se per la corrente elettrica ormai gli utenti sanno che ci sono società di vendita che offrono lo stesso prodotto (l’elettrone) a prezzi diversi, e che nelle bollette si paga sia la materia prima che i costi per trasportarla, nel mercato del gas, oggi in Sardegna ancora arretrato, si sta costruendo un qualcosa che si avvicina al mercato elettrico. Ci sono società distributrici, diverse, e società di vendita. In qualche caso le due società fanno capo a una società madre. In Sardegna un ruolo primario nella distribuzione del gas lo ha Medea, società del gruppo Italgas presente in 17 dei 38 bacini. La materia prima immessa nelle sue reti, viene però venduta da una diversa società, quella che si interfaccia con gli utenti, Gaxa e che fa comunque parte del gruppo Italgas.

Amministratore Delegato di Gaxa è Stefano Mereu, romano di origini sarde, con un passato professionale in Grandi Stazioni e Aeroporti di Roma.

Cosa fa Gaxa, come operate, a chi vi rivolgete?

«Siamo una società sarda dedicata all’isola. Il nostro compito non è solo vendere il gas all’utente finale ma creare un servizio di supporto alla vendita, seguendo il cliente in ogni fase. Gaxa è sul territorio ogni giorno per accompagnare i clienti in parallelo al lavoro della società di distribuzione nel passaggio da gpl a metano. Ieri eravamo a Ossi, nei giorni scorsi siamo stati a Uri, Muros e Cargeghe, lunedì saremo a Usini e Villagrande. Presto toccherà ai centri più grandi. Noi però interveniamo solo sulla vendita del prodotto, non sulla gestione della rete, anche se ovviamente i due processi si intersecano».

Il passaggio dai vecchi gestori ha creato qualche problema, a essere diplomatici, sulle bollette con proteste de gli utenti.

«Purtroppo la prima ondata del virus ha inizialmente impattato anche sul nostro servizio, poi con il ricorso a tutte le nostre energie l’apporto dei diversi settori e l’utilizzo di nuove professionalità sarde per il customer care, abbiamo superato in fretta quel momento. Oggi il livello di soddisfazione del servizio da parte dei clienti è ben al di sopra dei minimi imposti dall’Autorità di regolazione. Stiamo incrementando con figure locali i diversi settori, operativo e commerciale e i risultati, con i nuovi allacci in crescita lo dimostrano».

Gli utenti si pongono la domanda se i costi finali per il singolo rimarranno controllati oppure se, più avanti, ci sarà un mercato più libero e meno regolato sul fronte dei prezzi.

«Le tariffe sono decise dall’Autorità, noi non possiamo far altro che applicarle, però mi sento di dire che le bollette del metano, già oggi più leggere fino a un terzo di quelle a gpl, saranno in futuro sempre più convenienti. Il costo per il cliente andrà a scendere non a salire, grazie anche a un sistema di approvvigionamento per l’isola sempre più efficace. Le nostre analisi prevedono che gli investimenti saranno ripagati dall’incremento dei clienti serviti».

A quando le conversioni anche nei capoluoghi?

«Appena la società di distribuzione programmerà le operazioni. Tra luglio e ottobre è prevista la conversione a metano di Lanusei e Tortolì, per i quali ci attendiamo un significativo incremento di contratti».

@gcentore. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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