Il ritratto di Gianpaolo Demartis, spirito da imprenditore poi droga e guai
L’uomo morto in ambulanza dopo essere stato fermato dai Carabinieri era in affidamento in prova come giardiniere
Sassari Un “leader della movida universitaria sassarese”. È la definizione più ricorrente tra le persone che conoscevano Gianpaolo Demartis quando, ormai molti anni fa, erano in voga lo storico “University pub” o il “Kaos”. Locali che il 57enne gestiva con grande competenza e con quello spirito da imprenditore che – prima che la sua vita prendesse una piega sbagliata – gli apparteneva.
Lo conferma anche l’avvocato Marco Manca, che ha assistito Demartis negli ultimi procedimenti penali. «A ottobre avrebbe dovuto tenersi l’udienza per formalizzare l’affidamento in prova che, di fatto si stava già concretizzando con il lavoro come manutentore e giardiniere in una villa della Costa Smeralda. Affidamento che gli era stato concesso dal giudice dopo l’ultimo procedimento per droga nel quale aveva patteggiato la pena».
Prima di lasciare Sassari per trasferire la residenza a Olbia, il 57enne era titolare di una panetteria in via Zanfarino. Molto frequentata anche perché si trovava in un punto nevralgico della città. Poi la droga, i guai giudiziari e la saracinesca che si è inesorabilmente abbassata.
«Mai, però, un processo per violenza contro le persone – commenta il suo legale che ieri ha saputo la notizia dal fratello della vittima – per questa ragione ciò che sarebbe successo a Olbia mi ha sorpreso molto. Anche perché mi risulta che ultimamente fosse tranquillo e che stesse lavorando bene, il suo datore di lavoro era molto contento di lui».
Ma evidentemente i “vizi” del passato ogni tanto si ripresentavano e – in attesa che l’inchiesta faccia luce sull’accaduto – verrebbe da ipotizzare che Gianpalo Demartis sabato sera fosse in preda a uno stato di alterazione psicofisica.
C’è un episodio, nel suo passato, che ricorda quello che è successo in via San Michele. Una volta il 57enne aveva dato improvvisamente in escandescenze nel condominio nel quale abitava, a Sassari. Urla e scompiglio che, anche allora, avevano richiesto l’intervento dei carabinieri. La pattuglia, che lo conosceva ormai bene, era riuscita a riportarlo alla calma e la situazione si era conclusa senza particolari intoppi.
Sabato sera il fratello di Gianpaolo (più piccolo di lui) è stato chiamato da una vicina di casa. Anche lui lavora e vive a Olbia e in pochissimi minuti è arrivato sul posto. «Ha visto il fratello a terra – ha raccontato il legale – era immobile, gli stavano facendo il massaggio cardiaco». La famiglia comprensibilmente chiede chiarezza, vuole sapere cosa è successo al loro congiunto e per questo collaborerà con gli inquirenti che sono già al lavoro per far luce su una vicenda indubbiamente molto delicata.