La Nuova Sardegna

Sassari

Sulla scala-pesca pressing del Comune

Ora anche l’assessore Rosso interviene sulla mancata realizzazione della struttura per le anguille

27 settembre 2013
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TULA. Pressing dell'amministrazione comunale tulese che reitera con forza alle autorità competenti la richiesta dell'avvio dei lavori per la realizzazione della tanto attesa scala-pesca lungo la ripida spalletta dello sbarramento della diga idroelettrica di Muzzone che sin dalla prima metà degli anni Venti del secolo scorso ha consentito la nascita del lago Coghinas. Per la creazione dell'invaso furono ricoperti dalle acque ettari ed ettari di terreni fra i più fertili in specie dell'agro di Tula, Oschiri ed Ozieri. È da ricordare che nelle ampie piscine che il fiume Coghinas formava in più punti erano presenti in buon numero le ottime anguille con cui le casalinghe della zona confezionavano le saporite panadas de ambiddha, assai apprezzate in tutta l'isola. Purtroppo lo sbarramento del fiume impedisce la risalita e il loro ingresso nelle placide acque del lago alle ceche, i filiformi, trasparenti avannotti delle anguille provenienti addirittura dall’oceano Atlantico. Bene quindi hanno fatto il sindaco di Tula prima ed ora l'assessore Francesca Rosso a riprendere in mano il progetto già in itinere da oltre dieci anni che con la supervisione di Massimo Sartorelli, fu varato sia dai Comuni rivieraschi che dall'allora Comunità montana n°6 del Monte Acuto. Era stata studiata la pronta fattibilità dell'opera tanto da giungere anche al relativo finanziamento.

«Assieme a quella sulla diga di Muzzone era stata prevista anche quella sul secondo salto del Coghinas a Casteldoria - dice l'assessore Francesco Rosso -. Per i due interventi era stata stanziata la somma complessiva di 373.829,43 euro. A noi risulta che l'appalto sia stato già espletato per cui non è concepibile nè accettabile ogni ulteriore ritardo».

È stato osservato che ulteriori indugi potrebbero impedire l'auspicato rilancio dell'economia della zona. Ricordando che già il 3 agosto 2012 si era tenuta ad Olbia un'apposita conferenza di servizi, gli amministratori tulesi si dichiarano pur sempre pronti a organizzare nuovi incontri e iniziative atte a definire l'iter di qualsiasi pratica ostativa all'inizio dei lavori.

Il finanziamento inizialmente stanziato dalla Cm6 su sollecitazione in particolare degli amministratori di Tula e Oschiri e col pieno sostegno del dirigente l'ufficio tecnico dell'ente Piero Sircana fu di circa 200 milioni di lire successivamente incrementati dalle somme aggiuntive elargite dalla Provincia Olbia-Tempio.

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