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La finta Polizia Postale nel gruppo Sei di Sassari

di Luca Fiori
La finta Polizia Postale nel gruppo Sei di Sassari

SASSARI. La cosa più incredibile è che quasi mille persone abbiano messo il “mi piace” a un post delirante, pubblicato da un profilo della Polizia Postale - chiaramente falso - che assicura che la...

17 gennaio 2016
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SASSARI. La cosa più incredibile è che quasi mille persone abbiano messo il “mi piace” a un post delirante, pubblicato da un profilo della Polizia Postale - chiaramente falso - che assicura che la pagina “Sei di Sassari se...” verrà rifatta dagli agenti stessi della polizia.

Dopo l’appello lanciato qualche giorno fa da Davide Piras (fondatore del gruppo facebook che aveva raccolto quasi trentamila seguaci) che aveva invitato i sassaresi ad abbandonare la pagina - ormai in mano agli hacker - la maggior parte degli utenti è rimasta invece iscritta al gruppo. Ieri sera i seguaci erano ancora più di 21mila. E molti di loro sono cascati nel tranello di un finto profilo della Polizia Postale, creato dagli hacker (o meglio cracker), che chiedeva: «chi vuole essere aggiunto metta like e commenti con “io”».

Il gruppo, che nei due anni di vita aveva dato spazio a discussioni e aveva svolto spesso il ruolo di ufficio informazioni e oggetti (ma soprattutto animali) smarriti, è ora monopolizzato da una banda di pirati informatici che, dopo aver estromesso il vecchio amministratore, ha creato a centinaia di profili falsi con i quali sta imbrattando la bacheca della pagina con insulti a sfondo razzista nei confronti dei sardi e dei sassaresi.

Ora la presa in giro della finta Polizia Postale che interviene e dice: «Ci pensiamo noi a risolvere tutto». Alla Polizia Postale, quella vera, si era rivolto qualche giorno fa l’ormai ex amministratore del gruppo che quando era nato, due anni fa, aveva raccolto l’adesione di oltre 20mila persone in soli tre giorni. «È da ieri che continuate a commentare “io” senza nemmeno prendervi la briga di verificare un post palesemente falso - ha scritto un membro del gruppo cercando di fa aprire gli occhi agli altri utenti - è inquietante, questi ragazzi e ragazze che si sono impossessati di questo gruppo potrebbero ricavarne un libro. Con due “trollate” qua e là sono riusciti a mandare in tilt centinaia di cervelli, tirando fuori razzismo, aggressività, ma soprattutto stupidità. La gente è davvero convinta che la polizia postale si possa prendere la briga di gestire un gruppo - aggiunge l’utente - come se non avesse altro da fare. Esperimento sociale perfettamente riuscito». Estromettere un amministratore da un gruppo facebook è purtroppo più semplice di quanto si creda. Questi attacchi sono compiuti solitamente da ragazzini che creano decine e decine di profili falsi su Facebook, i più invasati ne creano addirittura migliaia. I profili falsi servono per imbrattare il gruppo con immagini offensive. L’appello del fondatore è infatti quello di abbandonare il gruppo.

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