La Nuova Sardegna

Sassari

Una cabina di troppo in veranda e a casa del vicino scoppia la rivolta

La mia veranda è separata da quella del vicino da un muro divisorio, alto da 1.50 a 1.90 cm, contro cui ho posto una cabina anche per impedire a estranei lo scavalcamento del muro. I condomini...

09 novembre 2016
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La mia veranda è separata da quella del vicino da un muro divisorio, alto da 1.50 a 1.90 cm, contro cui ho posto una cabina anche per impedire a estranei lo scavalcamento del muro. I condomini affermano che ho leso l’armonia architettonica del fabbricato e ne chiedono la rimozione. Possono pretenderlo?

Nel condominio la possibilità di installare manufatti o realizzare opere nelle aree di proprietà esclusiva è circoscritta da particolari limiti. L’art. 1122 c.c. prevede che tali opere non possono arrecare danno alle parti comuni ovvero pregiudizio alla stabilità, sicurezza e decoro architettonico. Pur essendo stata realizzata su superficie di proprietà del lettore, occorre verificare che la cabina non leda la struttura architettonica dello stabile. Dal momento che viene segnalata l’altezza del divisorio nonché la possibilità di essere scavalcato, è possibile ipotizzare che ci sia uno spazio per il passaggio di aria e luce. Se così fosse, non è consentito anche all’interno del condominio violare le disposizioni del Codice Civile in materia di luci e vedute, ossia di quelle aperture nel muro che consentono migliore areazione oppure l’affaccio. Nel caso rappresentato, la cabina non potrebbe superare l’altezza del divisorio in quanto impedirebbe alla luce di filtrare nella proprietà del vicino. La legge infatti preclude le opere che ledano non solo il decoro dello stabile ma anche la struttura dell’edificio ove rientrano le luci e le vedute a favore dei vicini.(Avv. Giuseppe Bassu)

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