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Sassari, tracima il rio Calamasciu: l’ira dei commercianti

Luigi Soriga
Sassari, tracima il rio Calamasciu: l’ira dei commercianti

I proprietari dei capannoni: «Allagamenti annunciati e il Comune non fa nulla». Inondata la scuola di Caniga, le mamme: «Mai vista una situazione del genere»

27 novembre 2019
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SASSARI. Il rio Calamasciu non delude mai le aspettative. Ogni anno, puntuale, non appena le piogge si fanno più abbondanti del solito, il fiumiciattolo si ingrossa, rompe gli argini, scoperchia tombini, tracima, allaga e trasforma quella porzione di Predda Niedda in una sorta di laguna veneziana. I capannoni e le attività commerciali si risvegliano in versione palafitta.

Lo sanno tutti, è un film visto decine di volte, non è mai una sorpresa. Lo sa benissimo il Comune, lo sa l’Arst, la Protezione Civile, la Zir, e purtroppo lo sanno tutti i negozianti, che da anni chiedono un intervento risolutivo e ogni volta si ritrovano punto e accapo. A indossare stivaloni, a guardare il livello dell’acqua salire e a sperare che non superi i trenta centimetri.

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Il piazzale dell’Eurospin, ad esempio, nell’arco di un paio d’ore diventa una piscina olimpionica. Nel 2014 il supermercato ha fatto causa al Comune, e l’unico risultato ottenuto dal tribunale è stata un’ingiunzione nei confronti di Palazzo Ducale per un intervento risolutivo. «Sono stati eseguiti diversi interventi – spiega il titolare di Eurospin Giuseppe Mura – ma gli allagamenti continuano. Per noi il danno economico è notevole. Il 31 ottobre scorso abbiamo chiuso il negozio per un paio d’ore. Stamattina tutto il lavoro è bloccato. Non abbiamo mai fatto richiesta di risarcimento, a noi interessa che il problema venga risolto una volta per tutte. Il paradosso è che i soldi, a quel che ci risulta, sono stanziati, il progetto esiste, probabilmente è appaltato ma dei lavori non sappiamo nulla». Poco più a valle, ancora più in basso del livello della ferrovia e del Rio Calamasciu, ci sono altri capannoni industriali. C’è una cereria e c’è una ditta che fornisce macchinari per lavanderie. Il proprietario, Luca Beccu, dalle 8 del mattino è lì che non si dà pace: ce l’ha col cielo che la manda giù a secchiate, con il Comune che sta a guardare, e con i ruscelletti che continuano a ingrossare lo stagno davanti alla sua serranda. «Non ci dormo la notte – dice – ogni volta la stessa storia. Ho scritto più volte al Comune, ho mandato diffide. Ma nessuno ascolta. C’è un fiume tombato, c’è un rischio idrogeologico elevatissimo, siamo in questa situazione da trent’anni, e ancora non si vede la soluzione».

A poca distanza, nella frazione di Caniga, anche la scuola primaria è completamente a mollo. Il cortile è pieno d’acqua e c’è il rischio che il livello possa tracimare dentro l’edificio. «Una situazione simile non si era mai verificata – dice la rappresentante dei genitori Barbara Dussoni – i bidelli hanno allertato i vigili del fuoco e si è deciso di interrompere le attività didattiche. Alcuni alunni erano a teatro, e al ritorno hanno trovato la sorpresa. Alla fine 110 bambini sono ritornati a casa». Anche il cortile della circoscrizione di Caniga in tarda mattinata era un acquitrino. E nelle stesse condizioni si trovano diversi terreni a Badde Bedrosa e alcune villette a poca distanza dal Rio Gabaru, sulla Buddi Buddi.

Anche a Piandanna è franato un intero costone che ha occupato la carreggiata bloccando di fatto la viabilità. Piccoli smottamenti anche nella strada vicinale Prunizzedda-Luna e Sole. Il rio Ottava, ha esondato nei pressi di Maccia Guletta, allagando completamente la strada. Problemi anche a San Quirico. Per fortuna nel pomeriggio le condizioni meteo sono migliorate e le emergenze sono pian piano rientrate.
 

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