La Nuova Sardegna

Sassari

Consorzio di Bonifica a rischio gli stipendi

di Barbara Mastino
Consorzio di Bonifica a rischio gli stipendi

L’Ente rivendica il mancato versamento di 3 milioni di euro dalla Regione Diego Pinna: «Per questo sono stati aumentati i ruoli a carico degli associati»

19 dicembre 2019
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OZIERI. Crisi finanziaria nel Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna, che si prepara a chiedere alla Regione il versamento della totalità dei contributi previsti e mai versati. Si parla di 3 milioni di euro, che il Consorzio chiederà di inserire nella prossima finanziaria regionale per riuscire a rivedere al ribasso i ruoli a carico dei consorziati. É quanto emerso nei giorni scorsi, con il consiglio di amministrazione uscente che ha fatto il punto sulla situazione generale dell’ente consortile. La crisi finanziaria emerge chiaramente così come le sue cause. «Sebbene la riforma del 2008 preveda che la Regione contribuisca per il 95 per cento all’abbattimento degli oneri di manutenzione delle opere di bonifica e per il 75 degli oneri di funzionamento dell’ente – dice il presidente uscente Diego Pinna – nelle ultime annualità 2017, 2018 e 2019 ha elargito il 53 per cento del contributo previsto per la manutenzione delle opere di bonifica e un 32 per cento per le spese di funzionamento dell’ente. É per questo motivo - aggiunge Pinna - che si è dovuto aumentare il ruolo a carico dei consorziati, salito ora a oltre 300 euro per ettaro: costo economicamente insostenibile dal mondo agricolo del territorio».

Il presidente uscente ammette che la situazione è grave, perché «il tempo delle attese e delle mancate occasioni è concluso», sia perché ora il Cda è a fine mandato ma soprattutto perché i dati drammatici sono emersi solo adesso, e «grazie a un puntuale lavoro svolto dal nuovo direttore generale». Tra i mancati introiti e quelle che Diego Pinna definisce «importanti deficienze gestionali» lo stato del bilancio non ha fatto che aggravarsi, ma questo non può essere pagato dagli agricoltori della Piana di Chilivani, della Bassa Valle del Coghinas e del Piano di Perfugas, specie in questo momento di grave crisi del comparto, ma nemmeno può pesare sulle spalle degli oltre 40 dipendenti ai quali non può essere garantita la mensilità di dicembre. La soluzione, individuata con le principali associazioni di categoria e con i sindaci del territorio (all’ultimo incontro erano presenti, anche in rappresentanza dei colleghi, i primi cittadini di Ozieri, Badesi, Perfugas e Santa Maria Coghinas), al momento può essere solo quella di “battere cassa”. «Predisporremo un documento unitario da presentare in Regione affinché ci vengano riconosciuti i mancati contributi da essa dovuti, ammontanti a complessivi oltre 3 milioni di euro - dice il presidente Pinna - necessari per abbattere i ruoli emessi del 2017 e quelli di prossima emissione 2018 e 2019 e per garantire l’auspicato riassetto finanziario dell’ente».

Il «pieno sostegno alla vertenza del consorzio da parte dei sindaci» è ribadito dal primo cittadino di Ozieri Marco Murgia: «I mancati trasferimenti hanno acuito la crisi finanziaria dell’ente, che è davvero senza precedenti. Non possiamo assistere senza agire davanti a problemi di bilancio e che ricadono unicamente sulle spalle degli agricoltori e dei dipendenti dell’ente».

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