La Nuova Sardegna

Sassari

Rimedio, una festa della solidarietà

di Barbara Mastino
Rimedio, una festa della solidarietà

I fondi raccolti verranno donati all’ospedale cittadino Ci sarà solo la messa, in forse anche la processione 

21 maggio 2020
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OZIERI. Sarà solo religiosa la Festa della Beata Vergine del Rimedio, con la messa per la ricorrenza e – forse – una piccola processione. Il rito deve ripetersi per rinnovare il voto alla santa Vergine che nel 1885 salvò la città dal colera: non può mancare quest’anno, con Ozieri e il resto del mondo prede del virus del Covid19.

La decisione ora annunciata ufficialmente è stata presa in realtà già da un mese, con il mondo nei lacci della pandemia, perché, come avevano anticipato la presidente della società religiosa Piera Nuvoli e il presidente dell’associazione culturale Antonello Sanna, «non si può pensare di pesare anche con la questua della festa sui cittadini di Ozieri e sugli sponsor, già piegati dalla crisi economica e dalla mancanza di lavoro dovute alla pandemia».

Un atto di responsabilità, che la società e associazione del Rimedio avevano assunto sin dai primi giorni, decidendo di devolvere i fondi raccolti per l’acquisto di un nuovo manto decorato per la statua della Vergine - che doveva essere posto in sostituzione di quello usurato da anni di processioni all’aperto - alla raccolta istituita dall’Unione dei Comuni del Logudoro e dalla Comunità Montana del Goceano in favore dell’allestimento del nuovo reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Segni e dell’acquisto di Dpi. Una scelta dettata dalla finalità primaria della società religiosa, «che è nata come società di mutuo soccorso per i soci e per la comunità», avevano spiegato dal Rimedio, e che non aveva sottratto fondi a quelli messi da parte per la festa. Anche se, va detto, fondi per la festa in quel momento ce n’erano molto pochi, anche se dal punto di vista delle risorse umane il “portafogli” era pieno: dopo l’allarme lanciato a gennaio per la mancanza di “forza lavoro” per la festa, il Rimedio era riuscito a raggruppare una trentina di nuovi volontari, tra cui molti giovani, ma dopo l’emergenza Covid anche le nuove forze hanno concordato sul fatto che per quest’anno è meglio pensare solo alla celebrazione religiosa e rinviare le feste civili a tempi migliori.

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