La Nuova Sardegna

Sassari

Arrivano due medici il Centro dialisi è salvo

di Barbara Mastino
Arrivano due medici il Centro dialisi è salvo

Ozieri, boccata d’ossigeno per un servizio fondamentale per tutto il territorio Mundula (Fdi): «Impensabile il solo declassamento, figuriamoci la chiusura» 

16 ottobre 2020
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OZIERI. In arrivo due nuovi medici nell’unità operativa di Dialisi e Nefrologia dell’ospedale Segni di Ozieri, reparto da tempo in una condizione di sofferenza poi acuitasi durante l’emergenza sanitaria. Lo ha annunciato ieri il consigliere ozierese Nico Mundula, esponente di Fdi che siede nella commissione regionale Sanità, che ha parlato di questa positiva novità come di un miglioramento «della situazione non certo ottimale di un reparto che ha un organico ridotto all’osso».

Una “pezza” comunque provvidenziale a un problema di carenza di personale ormai atavico, e che da più parti aveva fatto parlare nei giorni scorsi addirittura di un rischio di declassamento dell’unità operativa a Cal (centro di assistenza limitata) se non di una possibile chiusura totale. L’allarme era stato lanciato dal sindaco di Ozieri Marco Murgia, dal presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Sassari Nicola Addis, dal gruppo Leu in consiglio regionale, che aveva presentato un’interrogazione sul tema e dalla conferenza territoriale socio-sanitaria dei sindaci del Sassarese. Ma soprattutto un grido di dolore era giunto da tantissimi pazienti, su tutti il gruppo che nei giorni scorsi ha inviato una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza con un appello per salvare il reparto. Il rischio di declassamento era alle porte, così come a rischio erano diventate le attività dei vicini Cal di Bono e Thiesi, dove i medici dell’unità operativa di Ozieri dovrebbero a turno prestare servizio.

«Il Centro dialisi di Ozieri – ha dichiarato Mundula – serve un vasto territorio comprendendo Logudoro, Goceano e parte del Mejlogu e un importante numero di pazienti. Non era pensabile un suo declassamento a Cal, né una chiusura, che avrebbe sottoposto pazienti già colpiti da una grave condizione patologica a lunghi viaggi e ulteriori disagi».

Si apre quindi un periodo di relativa normalità? Questo è l’auspicio del consigliere, che si dice «fiducioso che dopo questo periodo di passione si riesca a ritornare ad una situazione di normalità anche se al momento gli specialisti in Nefrologia sono merce rara». Ed è stato proprio questo il problema sin dall’inizio: la mancanza di specialisti, nonché chiaramente l’attrazione che su di essi esercitano centri ospedalieri più grandi e organizzati. Un handicap che caratterizza tutti i piccoli ospedali, anche se a Ozieri va detto che su questo fronte vi sono delle eccezioni importanti, come Radiologia o Oculistica solo per citare due dei reparti di eccellenza del Segni.

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