La Nuova Sardegna

Sassari

«Nomine e risorse per il Parco»

«Nomine e risorse per il Parco»

Mozione dei Progressisti in consiglio regionale: «Valorizzarlo significa sviluppo»

21 ottobre 2020
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PORTO TORRES. Il Parco nazionale dell’Asinara come grande risorsa per lo sviluppo socio-economico della città di Porto Torres e dell’intera area del golfo. È questo in sintesi il concetto della mozione presentata dal gruppo dei Progressisti in consiglio regionale, primo firmatario Gianfranco Satta, per mettere l’isola parco al centro di una discussione che punti alla valorizzazione della stessa e di tutto il territorio dell’area vasta.

«Il Parco rappresenta un importante fattore di sviluppo per l’intero nord Sardegna – dice Satta – e per mettere a sistema le attività, valorizzare gli immobili presenti sull'Asinara e potenziare il sistema infrastrutturale di collegamento dell’isola occorre agire contemporaneamente su diversi fronti: in primo luogo nominare i componenti del consiglio direttivo, senza cui non sarà mai possibile raggiungere gli obiettivi di sviluppo indicati nel Piano del Parco». Gli organismi dirigenziali dell’Ente Parco sono infatti scaduti da qualche mese e – in attesa dello svolgimento delle elezioni comunali di Porto Torres – il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha scelto per la governance dell’Asinara la commissaria Gabriela Scanu con la collaborazione del direttore di ruolo Vittoria Gazale.

«Il nostro gruppo propone anche di prevedere un distaccamento degli uffici della Conservatoria delle coste nell’Ente Parco – aggiunge il consigliere regionale –, al fine di incentivare una fattiva collaborazione volta a ridurre i tempi necessari all’attuazione di un piano di riconversione immobiliare e quindi socio–economica dell’Asinara e dell’intero golfo». Per i Progressisti occorre valorizzare il potenziale ambientale, turistico e agricolo dell’isola attraverso un protocollo d’intesa, che coinvolga tutti i soggetti coinvolti. Ovvero Regione, Parco dell'Asinara, Provincia di Sassari e Comune di Porto Torres. «Oltre a premere perché parte delle risorse del Recovery Fund – conclude Satta – siano destinate al recupero del patrimonio immobiliare dell'Asinara e per migliorare le funzionalità e le potenzialità delle infrastrutture dell'isola». (g.m.)

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