La Nuova Sardegna

Sassari

Beffa dei buoni pasto Ares sono in ritardo da 11 mesi

Beffa dei buoni pasto Ares sono in ritardo da 11 mesi

Dallo scorso gennaio i lavoratori dell’azienda sanitaria unica non vedono un euro Proteste perché è da tre anni che i ticket non vengono erogati con puntualità  

07 novembre 2020
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SASSARI. Passano i mesi e i buoni pasto per i dipendenti Ats (ora Ares con la riforma regionale della sanità ) continuano a non arrivare con puntualità. I ritardi sono oramai diventati una consuetudine dal 2018 e adesso stanno toccando l’ennesimo record: i ticket non vengono erogati al personale dallo scorso gennaio e oramai siamo a novembre. Poco ci manca ormai alla fine dell’anno e tra i lavoratori l’ultima speranza è che arrivino almeno come “regalo” di Natale.

Come mai l’Azienda sanitaria regionale non sia stata in grado di risolvere in tre anni il problema mettendo a regime i pagamenti sta ormai diventando inspiegabile per i dipendenti. Che vorrebbero confidare su un’entrata che non è certo astronomica (si parla di una cinquantina di euro al mese in media) ma che comunque rappresenta una voce prevista dal contratto di lavoro della sanità e dalla contrattazione aziendale e che come tale deve essere corrisposta.

Tutto era cominciato quando l’Azienda unica aveva deciso di passare dal sistema cartaceo alla carta elettronica. Dopo una certa regolarità negli accrediti, il sistema si era inceppato tanto che si pensava addirittura di ritornare al vecchio sistema. Che pure segnava qualche ritardo, ma non certo di queste proporzioni. Paradossalmente la carta elettronica avrebbe dovuto assicurare l’erogazione mensile.

Nel maggio del 2019 i lavoratori erano a credito di otto mesi, con la card su cui venivano caricati gli importi sempre vuota. E proprio in quello stesso mese dell’anno scorso, l’allora Ats si era giustificata con difficoltà burocratiche per l’acquisto dei ticket che devono passare attraverso i bandi della centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana. L’adesione alla gara e il passaggio dal sistema cartaceo a quello elettronico, avevano fatto il resto.

Allora l’azienda sanitaria aveva assicurato che nelle settimane successive i dipendenti avrebbero ricevuto i ticket arretrati, perché l’iter di adesione alla procedura Consip per la loro acquisizione era già stata perfezionata e perciò l’attribuzione sarebbe stata effettuata secondo i diversi profili contrattuali.

Ma quelle promesse non sono state mantenute per tutto il 2020, se da gennaio ad oggi i lavoratori non hanno ancora percepito un euro dei ticket. E alla fine poco interessa ai lavoratori se puntualmente si presentano difficoltà burocratiche. Le pubbliche amministrazioni dovrebbero risolvere i problemi non crearne. Lavoratori e cittadini si attendono questo da loro.

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