Ittiri, trovato morto il meticcio Zorrino. Denuncia ai carabinieri
ITTIRI. Zorrino, un meticcio ospite della “Comunità cinofila” de “S’adde de sa Nughe”, è stato trovato morto appeso alla finestra di quella che, da qualche anno era diventata la sua casa. È stata...
10 novembre 2020
1 MINUTI DI LETTURA
ITTIRI. Zorrino, un meticcio ospite della “Comunità cinofila” de “S’adde de sa Nughe”, è stato trovato morto appeso alla finestra di quella che, da qualche anno era diventata la sua casa. È stata Donatella Bazzoni, una delle tre volontarie, assieme a Isabella Tortutu e a Giovanna Sanna che accudiscono la “comunità” composta da sei simpatici ospiti a quattro zampe, a fare la brutta scoperta, martedì scorso.
Immediata la denuncia ai carabinieri della stazione di Ittiri. «Non abbiamo prove certe che Zorrino sia stato ucciso, ma neppure conferma che la morte sia la causa di una “imprudenza” del cane» dichiara Donatella Bazzoni. È anzi molto improbabile, visto che Zorrino viveva da alcuni anni nello stesso ambiente, infatti, che sia rimasto vittima di un incidente.
La notizia della morte del simpatico cagnolino ha fatto il giro del paese e anche il sindaco Antonio Sau, venuto a conoscenza dell’accaduto ha voluto – valutando anche l’ipotesi che a fargli del male sia stato un uomo – condannare l’accaduto, definendolo «un gesto ignobile, fra i peggiori che un essere umano possa commettere e che va condannato con fermezza e con estrema durezza. Per questo – ha concluso – mi rivolgo fiducioso alle forze dell’ordine».
Vincenzo Masia
Immediata la denuncia ai carabinieri della stazione di Ittiri. «Non abbiamo prove certe che Zorrino sia stato ucciso, ma neppure conferma che la morte sia la causa di una “imprudenza” del cane» dichiara Donatella Bazzoni. È anzi molto improbabile, visto che Zorrino viveva da alcuni anni nello stesso ambiente, infatti, che sia rimasto vittima di un incidente.
La notizia della morte del simpatico cagnolino ha fatto il giro del paese e anche il sindaco Antonio Sau, venuto a conoscenza dell’accaduto ha voluto – valutando anche l’ipotesi che a fargli del male sia stato un uomo – condannare l’accaduto, definendolo «un gesto ignobile, fra i peggiori che un essere umano possa commettere e che va condannato con fermezza e con estrema durezza. Per questo – ha concluso – mi rivolgo fiducioso alle forze dell’ordine».
Vincenzo Masia
