La Nuova Sardegna

Sassari

Due basamenti nuragici trovati negli scavi del gas

di Francesco Squintu
Due basamenti nuragici trovati negli scavi del gas

Tula, curiosa scoperta della ditta esecutrice in un terreno alle porte del paese I lavori sono stati sospesi e l’intera area posta sotto tutela dalla Soprintendenza

13 novembre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





TULA. Sono spesso casuali le scoperte archeologiche che portano alla luce manufatti, tesori, oggetti e a volte intere costruzioni e non è raro che effettuando arature di un campo o scavi per la realizzazione di opere civili ci si imbatta in qualcosa di insolito. È quanto capitato a Tula, dove, quest’estate, nel corso dei lavori per la realizzazione delle strutture contenitive dei serbatoi di gas che dovranno garantire le forniture al paese, la ditta ha portato alla luce due basamenti circolari ed un’altra costruzione che sembrano risalire all’epoca nuragica o prenuragica.

Il terreno, acquisito da privati con lo scopo di essere utilizzato come base distributiva per alimentare la rete gas realizzata in paese, si trova immediatamente a ridosso della zona Pip, in località Su Seddale de-i su Puddu. Gli scavi preliminari che avrebbero dovuto prima di tutto spianare il fondo e poi tracciare le linee, sono stati interrotti quando, sotto appena una trentina di centimetri, sono apparse alcune pietre disposte in modo non casuale e affiancate da un’altra costruzione abbastanza particolare e ancora difficile da definire.

L’intervento della Soprintendenza ai Beni Archeologici di Sassari, ha subito posto sotto tutela l’intera area che dovrà essere analizzata per capire bene la natura della scoperta, ascriverla ad un periodo ben determinato e decidere in seguito quali saranno i passi successivi. A meno di un chilometro c’è il complesso archeologico di Sa Mandra Manna composto da un ipogeo preistorico, una muraglia megalitica con tracce di successivi adattamenti, un nuraghe a corridoio, una tomba di giganti, un piccolo dolmen e una fonte risalenti ad un arco temporale compreso tra il Neolitico e l’Età Bizantina.

Grazie alla Winter School scuola di disegno dei reperti archeologici, organizzata dal laboratorio Ripam dell’Uniss in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica, due anni fa è stata sviluppata una documentazione grafica, con elaborazione digitale e ricostruzione 3D, riferita soprattutto ai reperti degli scavi del sito. In una seconda recente fase su alcuni manufatti sono state effettuate le datazioni al carbonio-14 che potranno dire con più certezza a quale epoca risale tutto il complesso. «Dire oggi che Sa Mandra Manna e le nuove rovine venute alla luce siano collegate è chiaramente prematuro – ha detto il sindaco Gino Satta - ma certamente dimostra come nella zona ci fossero insediamenti certamente rilevanti. È sorprendente che il sito sia all’entrata del paese e non fosse emerso nulla». A tutela della scoperta e per prevenire visite indesiderate, tutto è stato ricoperto in attesa dei nuovi interventi. Per la rete gas la ditta ha acquistato un nuovo terreno.

In Primo Piano
Il rogo

Attentato incendiario nella notte a Sassari in via Monte Grappa contro l’agenzia funebre “Antonio Pinna”

di Luca Fiori
Le nostre iniziative