La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, un sogno verde per Luna e Sole

di Giovanni Bua
Sassari, un sogno verde per Luna e Sole

Un gruppo di professionisti presenta un progetto per l’area dove si voleva costruire il supermarket

18 dicembre 2020
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SASSARI. Orti urbani, e aree attrezzate, pannelli solari e viali alberati, spazi di socialità per i residenti e a disposizione per il piccolo commercio di quartiere.

Si colorano di verde i 15mila metri quadrati di proprietà delle “Pie sorelle educatrici di San Giovanni Evangelista” tra via e Luna e Sole e via degli Astronauti. Almeno nei progetti di un gruppo di urbanisti, architetti e ingegneri, coagulatosi intorno allo studio di Vincenzo Culotta.

Più o meno la stessa squadra che nel dicembre del 2018 aveva donato alla città un coraggioso e visionario piano di riqualificazione per l’area dell’ex Turritania, tra vie interrate e piazze sospese. E che ora con lo stesso stile di «guerriglia urbanistica» entra a gamba tesa in una zona che ha acceso un dibattito caldissimo dentro e fuori da Palazzo Ducale. Con il progetto di costruire due palazzine di 5 e 6 piani e un supermercato di circa 2mila metri quadri rivolto verso via Luna e Sole, prima bocciato in commissione e poi ritirato dalla cagliaritana Maspa poche ore prima della discussione in consiglio. Anche per la sollevazione di residenti e commercianti della zona.

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«Proprio questo - sottolinea Vincenzo Culotta – ci ha convinti a metterci al lavoro. Per elaborare un progetto, concreto, ma soprattutto mettere a disposizione una suggestione. Che inneschi il dibattito e raccolga un desiderio forte espresso da chi a Luna e Sole vive e lavora».

Un progetto che nasce da dati molto tangibili. Sulla zona, privata, interessata dall’intervento c’è una specifica scheda norma del Puc che prevede 36mila metri cubi di cubatura tra residenziale e commerciale. E la bocciatura è arrivata per la «forma» scelta per l’intervento (in sostanza la distribuzione degli edifici e l’accorpamento delle volumetrie commerciali) e non per il mancato rispetto dei parametri. «Ma forse – spiega Culotta – quella scheda, e quei parametri, è il caso di rivederli con una variante del Puc. E non solo per rispondere alle esigenze dei residenti, ma anche a precise regole urbanistiche».

Effettivamente nel decreto Floris del 1993, la Bibbia della materia, si fissa un parametro di 9 metri quadri di zone S3 per abitante. Nei 80 ettari di Luna e Sole-Prunizzedda gli abitanti sono quasi 10mila. E le zone S3 poco più di due ettari rispetto ai 9 che sarebbero dovuti.

«È evidente che c’è una carenza grave – sottolinea il progettista –. Che potrebbe in parte essere colmata utilizzando l’area in questione, uno dei pochi “vuoti” rimasti nel quartiere».

Rimane il fatto che l’area è privata. Anche se molto particolare, visto che è di proprietà del clero e frutto di una donazione per “scopi sociali”. «Nel nostro progetto – continua Culotta – è comunque prevista una parte di edificazione, circa 12mila metri cubi. Capiamo che c’è da mediare con i leciti interessi del privato. Ma siamo sicuri che si potrebbero trovare soluzioni. Magari salendo oltre i sette piani di altezza. O dando volumetrie in altre zone. Rimane però il punto che la zona è da “salvare”. E che la sua valorizzazione è una occasione irripetibile per il quartiere e la città».

Il progetto, frutto di un confronto con cittadini e commercianti della zona, è a disposizione di tutti. E oggi sarà presentato in un incontro in Microsoft teams ai cittadini e ai comitati di quartiere. «È un sasso nello stagno – chiude Culotta – o meglio una palla di neve che speriamo possa diventare una valanga».

©RIPRODUZIONE RISERVATA


 

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