La Nuova Sardegna

Sassari

Thiesi, misteri e leggende della fabbrica di frutta secca in una villa ottocentesca

Daniela Deriu
Thiesi, misteri e leggende della fabbrica di frutta secca in una villa ottocentesca

Un gruppo di escursionisti studia “Sa domo de Piciri”

05 giugno 2021
2 MINUTI DI LETTURA





THIESI. Alla scoperta de “Sa domo de Piciri”, tra leggenda e realtà. Una vera e propria fabbrica di frutta secca era la destinazione d’uso di un’antica villa ottocentesca, situata nella località Sea de Tenneru di Thiesi, oggi di proprietà di un giovane, unico depositario delle vicende che coinvolsero l’allora padrone dell’immobile: il ciabattino Andrea Sanna.

Quest’ultimo, quasi cento anni fa, fu trovato privo di vita proprio all’interno della abitazione in circostanze ancora del tutto sconosciute. Da allora sull’accaduto non sono mancati racconti avulsi tra fantasia e realtà.

Secondo alcuni studi non si tratterebbe solo di un’abitazione signorile ma di una vera e propria fabbrica di essiccazione di frutta.

A riscoprire l’interessante struttura è stato un gruppo di escursionisti del gruppo “Scarponscambio” guidati dal professor Salvatore Ferrandu. Il gruppo prima della clausura forzata dall’epidemia, aveva scelto la villetta come meta di un’escursione domenicale.

«La Casa di Piciri di proprietà della famiglia Sanna si trova in un vasto appezzamento rettangolare completamente recintato con muri alti circa tre metri dove, più o meno al centro, si trova un curioso edificio poco visibile se osservato da lontano, poiché gli spazi chiusi e coperti si confondono con le stesse mura di cinta - spiega Ferrandu-. Intorno all’abitazione aleggia un alone di mistero da quando si trovò morto il 15 gennaio 1923 all’interno della casetta rurale Andrea Sanna, calzolaio, che viveva e operava in campagna. A Thiesi circolava la notizia che fosse emigrato all’estero, dove entrò a far parte di una società segreta di sicari. Pare, ma è tutto poco chiaro, che quando venne il suo turno di uccidere fosse scappato rientrando a Thiesi, dove si rifugiò in campagna». La complessità dell’edificio caratterizzato da alcune torri e terrazzi ha spinto i visitatori ad effettuare maggiori studi, dai quali è stato confermato che la villa, contrariamente alla convinzione popolare, fosse una vera e propria fabbrica.

«È quasi certo, prosegue Ferrandu, che l’ultimo discendente, Andrea, come il padre Francesco, esercitasse in questa torre l’arte del calzolaio in quanto riteneva che i rumori del suo lavoro allontanassero gli uccelli dalla sua vigna e dagli alberi da frutto. Pare che queste torri, all’interno delle quali, si è osservato si trovano dei forni, siano nate per utilizzare il terrazzo come spazio per soleggiare e seccare la frutta prodotta nella campagna circostante nel territorio di Thiesi».

Il mistero sull’uso dei forni e delle torrette è stato poi svelato dalle testimonianze raccolte in paese, secondo cui la famiglia Sanna a fine Ottocent-inizi del Novecento commerciava i prodotti di propria produzione.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L'emergenza

Alberghi e resort restano senza acqua, Giovanni Sanna compra due dissalatori

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative