Torralba
Nassiriya, un libro e un dono per chi soffre
TORRALBA. Una promessa, un’esperienza di vita e un libro che la racconta. A questo si aggiunge il finale più bello: un quarto dei proventi del manoscritto, dal titolo “Nassiriya andata e ritorno”,...
15 luglio 2021
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TORRALBA. Una promessa, un’esperienza di vita e un libro che la racconta. A questo si aggiunge il finale più bello: un quarto dei proventi del manoscritto, dal titolo “Nassiriya andata e ritorno”, autoprodotto da Gian Marco Carboni devoluto alla Onlus “Amici di Gianni Brundu” di Siligo impegnata nel supporto e nell'accompagnamento al fine vita dei pazienti oncologici terminali e nel sostegno dei loro familiari.
Lunedì 12 luglio in occasione dell’evento “Cronache di Nassiriya”, la somma di 1000 euro è stata consegnata a Siligo alla presidentessa della Onlus, Angela Cinzia Atzori, infermiera operativa nel reparto di Oncologia del Santissima Annunziata di Sassari: «Sono felice di raccogliere la testimonianza che viene dal cuore di Gian Marco – ha detto Atzori –, ha scelto noi per esprimere la vicinanza nei confronti di chi affronta il suo ultimo pezzo di strada terrena e lo ringrazio a nome mio e di tutti i volontari».
L’associazione assiste le famiglie del pazienti terminali anche dopo la loro morte, grazie ad un gruppo di supporto al lutto, coadiuvato da una psicologa «Il nostro motto – prosegue Atzori – è “non lasciamoci soli” ed esprime in maniera totale quello che siamo». (d.de.)
Lunedì 12 luglio in occasione dell’evento “Cronache di Nassiriya”, la somma di 1000 euro è stata consegnata a Siligo alla presidentessa della Onlus, Angela Cinzia Atzori, infermiera operativa nel reparto di Oncologia del Santissima Annunziata di Sassari: «Sono felice di raccogliere la testimonianza che viene dal cuore di Gian Marco – ha detto Atzori –, ha scelto noi per esprimere la vicinanza nei confronti di chi affronta il suo ultimo pezzo di strada terrena e lo ringrazio a nome mio e di tutti i volontari».
L’associazione assiste le famiglie del pazienti terminali anche dopo la loro morte, grazie ad un gruppo di supporto al lutto, coadiuvato da una psicologa «Il nostro motto – prosegue Atzori – è “non lasciamoci soli” ed esprime in maniera totale quello che siamo». (d.de.)