La Nuova Sardegna

Sassari

«Sanità del territorio allo sfascio»

di Paoletta Farina
«Sanità del territorio allo sfascio»

Cgil, Cisl e Uil della Funzione pubblica contro l’Ats: servono più assunzioni ad Alghero e Ozieri

11 settembre 2021
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SASSARI. Sanità territoriale Ats del Sassarese allo sfascio: ospedali di Alghero e Ozieri in grave sofferenza, servizi all’utenza ridotti, operatori sanitari sotto pressione e trasferiti da un centro ospedaliero a un altro, pazienti sballottati lontano da casa per aprire nuovi reparti Covid. E concorsi bloccati. Ma adesso è arrivato il momento di dire basta: servono medici, infermieri e Oss in una quota maggiore a quella programmata per il Nord Ovest della Sardegna. Lo chiedono a gran voce i sindacati della Funzione pubblica: che tornano alla carica sollecitando l’apertura urgente di un tavolo di discussione sulla sanità sassarese ai consiglieri regionali eletti nel territorio e al presidente del consiglio regionale Michele Pais, con un “focus” proprio sul disastrato presidio unico di primo livello Alghero-Ozieri, dove si è ai limiti dell’emergenza.

Mali da curare. È un lungo elenco dei mali da curare, prima che si arrivi allo sfascio totale quello che le segreterie territoriali di Fp Cgil (Paolo Dettori, Toto Terrosu e Antonio Canalis), della Cisl Fp (Antonio Monni) e della Uil Fpl (Augusto Ogana e Gianmario Sardu) hanno messo insieme. L’assistenza nel territorio fa acqua da tutte le parti, ma non è solo «la mancanza di medici, infermieri e Oss che sta portando alla progressiva chiusura delle Unità Operative degli ospedali – dicono i sindacati –: ci sono anche, partendo da lontano nel tempo, le responsabilità dei vecchi e attuali amministratori, in primo luogo regionali, che hanno assistito e assistono, a volte anche contribuendo inconsapevolmente, allo sfascio della Sanità del Sassarese.

Concorsi per primari. «Prima di tutto l’assenza di concorsi per primari: a titolo esemplificativo sono in capo a facenti funzioni Nefrologia, Pediatria, Ginecologia, Neurologia, Oculistica, Ortopedia, Radiologia a Ozieri – affermano i sindacati –. Una analoga situazione è presente ad Alghero ed ha come emblema il reparto di Medicina. C’è poi il bando tardivo e insufficiente come numeri per il territorio del Nord per il reclutamento di medici e infermieri e il blocco della selezione interna per la nomina del responsabile del Presidio Unico di Alghero e Ozieri, oggi diretto da un sostituto».

Il caso Alghero. Le segreterie della Funzione pubblica contestano che «da parecchi anni, la politica regionale ha proceduto adottando provvedimenti e soluzioni estemporanee», utilizzando i facenti funzione per i reparti e il sostituto per il presidio». È cioè il direttore per gli ospedali di Alghero e Ozieri Gioacchino Greco. Una turbolenta gestione, che lo ha visto dimettersi per tre volte, ma continuare a restare sempre in sella. Mentre è stata bloccata la selezione interna per un direttore responsabile. Utilizzare «facenti funzione e sostituti – dicono i sindacati – è incomprensibile per chi, da un punto di vista della programmazione, abbia a cuore il benessere lavorativo e la cura dei pazienti».

Reparti Aou sovraffolati. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl ricordano che il modello di organizzazione della sanità «dovrebbe prevedere una integrazione tra servizi territoriali e medicina di prossimità con gli ospedali di primo e secondo livello». I primi devono, appunto erogare servizi al territorio e operare in connessione con i servizi non ospedalieri. Ma se non hanno personale è chiaro che i pazienti si riversano sull’Azienda ospedaliero universitaria, sovraffollandola. Senza contare la situazione della medicina di base e della pediatria di libera scelta, le difficoltà per le cure domiciliari, l’affanno del servizio di salute mentale, l’hospice per malati terminali mai decollato. «Non è colpa della quarta ondata del Covid e nemmeno l’Ats può invocare che le strategie adottate ci hanno concesso di rimanere in “zona bianca”».

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