LaVivaldi fa il bis al concorso nuorese
Primo premio per la corale con un brano dedicato alla tragedia degli incendi
17 ottobre 2021
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SASSARI. La Corale Vivaldi ha fatto il bis into per il secondo anno consecutivo il primo premio del Concorso "Nuoro patria dei cori" nella sezione "Brani inediti per coro misto" con il brano “Sa lantia” (la lanterna) composto dal suo direttore , il Maestro Daniele Manca sul testo di una poesia di Antioco Casula detto “Montanaru”.
La giuria ha decretato la vittoria della corale sassarese con questa motivazione: «Vocalità curata e nitida, con buona evidenziazione dei contrasti timbrici. Elegante la direzione che si riflette nel fraseggio del coro».
Il concorso organizzato dall'Associazione Culturale Bobore Nuvoli, giunto ormai alla sesta edizione, si è svolto a Nuoro al Teatro Eliseo lo scorso 9 ottobre. Un'edizione ricca di cori e bella musica che ha visto esibirsi sul palco più di cinquecento coristi provenienti da tutta la Sardegna e anche dal continente sotto la direzione artistica di Eta Nuvoli e di Gianpaolo Caldinu.
Per la Corale Vivaldi è decisamente un traguardo importante proprio nell'anno in cui inizia a festeggiare i cinquant'anni di attività. La Corale, infatti, venne fondata da monsignor Piga come Coro della Basilica del Sacro Cuore di Sassari, con atto costitutivo nel 1972, ma già da prima svolgeva la sua attività di corale liturgica. Nel corso di questi anni si sono succeduti diversi direttori e da oltre trent'anni è diretta dal Maestro Manca, musicista e compositore, che è riuscito a dare un'impronta innovativa sia nella letteratura classica per coro che con produzioni musicali di sua composizione.
Il brano di questa edizione, che ha meritato la prestigiosa targa e un premio in denaro, è stato dedicato, dal Maestro Manca, alla tragedia degli incendi che quest'estate ha visto la distruzione di un immenso patrimonio boschivo tra cui l'ulivo millenario di Cuglieri. Il testo infatti recita: “Non cun s'ozzu de olia / de Cuglieri e de Bosa / t'alluo lantìa mia / in sa via dolorosa. / Ma su segretu piantu / de su coro è s'ozzu tuo / e cun s'ardore 'e su cantu / lantìa mia t'alluo".
Una grande soddisfazione per tutti i coristi, per il Maestro e per il presidente della Corale Vivaldi che si sono fatti apprezzare ancora una volta.
La giuria ha decretato la vittoria della corale sassarese con questa motivazione: «Vocalità curata e nitida, con buona evidenziazione dei contrasti timbrici. Elegante la direzione che si riflette nel fraseggio del coro».
Il concorso organizzato dall'Associazione Culturale Bobore Nuvoli, giunto ormai alla sesta edizione, si è svolto a Nuoro al Teatro Eliseo lo scorso 9 ottobre. Un'edizione ricca di cori e bella musica che ha visto esibirsi sul palco più di cinquecento coristi provenienti da tutta la Sardegna e anche dal continente sotto la direzione artistica di Eta Nuvoli e di Gianpaolo Caldinu.
Per la Corale Vivaldi è decisamente un traguardo importante proprio nell'anno in cui inizia a festeggiare i cinquant'anni di attività. La Corale, infatti, venne fondata da monsignor Piga come Coro della Basilica del Sacro Cuore di Sassari, con atto costitutivo nel 1972, ma già da prima svolgeva la sua attività di corale liturgica. Nel corso di questi anni si sono succeduti diversi direttori e da oltre trent'anni è diretta dal Maestro Manca, musicista e compositore, che è riuscito a dare un'impronta innovativa sia nella letteratura classica per coro che con produzioni musicali di sua composizione.
Il brano di questa edizione, che ha meritato la prestigiosa targa e un premio in denaro, è stato dedicato, dal Maestro Manca, alla tragedia degli incendi che quest'estate ha visto la distruzione di un immenso patrimonio boschivo tra cui l'ulivo millenario di Cuglieri. Il testo infatti recita: “Non cun s'ozzu de olia / de Cuglieri e de Bosa / t'alluo lantìa mia / in sa via dolorosa. / Ma su segretu piantu / de su coro è s'ozzu tuo / e cun s'ardore 'e su cantu / lantìa mia t'alluo".
Una grande soddisfazione per tutti i coristi, per il Maestro e per il presidente della Corale Vivaldi che si sono fatti apprezzare ancora una volta.