La Nuova Sardegna

Sassari

Pane e formaggio, i corsi sono un flop

Pane e formaggio, i corsi sono un flop

Sono in programma a Osilo per i giovani disoccupati ma le iscrizioni sono poche 

06 novembre 2021
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OSILO. Due corsi di formazione che esprimono appieno le vocazioni più profonde del territorio osilese, da tutti conosciuto per la bontà del suo formaggio e del suo pane. Sono quelli per “Addetto all'allevamento di animali e alla lavorazione di prodotti lattiero-caseari”, e quello per “Operatore per la lavorazione di paste alimentari e di prodotti da forno”. I due corsi sono stati inseriti dalla Regione nel “Catalogo Garanzia Giovani”, e dovrebbero essere avviati a breve a Osilo. Il termine ultimo per le iscrizioni è fissato per il 10 novembre. Per qualsiasi informazione, gli interessati possono chiamare il numero 070/8006302 di Sardegna Sapere, l’impresa sociale che gestisce i corsi.

L’attività formativa avrà una durata di 200 ore per ciascun settore, ed è destinata ai giovani disoccupati di età compresa fra i 18 e i 29 anni per la linea 1, e a quelli fra 18 e 34 anni per la linea 1 bis. Nello specifico, il primo corso prevede la formazione per la raccolta dei prodotti di allevamento e per la lavorazione della cagliata. Il corso sul pane, invece, prevede la cottura dei prodotti da forno/di panificazione, e la lavorazione e trattamento degli impasti. «Abbiamo adottato – dice il sindaco Giovanni Ligios – una delibera di giunta a sostegno di percorsi di formazione adatti alle nostre peculiarità, convinti che il problema dei prossimi anni sarà soprattutto la mancanza di professionalità di chi può rappresentare la manodopera delle nostre aziende».

Nonostante ciò, i corsi finora non hanno avuto il riscontro che pure ci si sarebbe aspettati, considerati i settori di interesse e le prospettive che essi possono aprire per una moderna gestione delle attività agro-pastorali e artigianali. «Considerato che siamo il paese del formaggio e del pane – conferma Giovanni Ligios – e considerato che abbiamo molti disoccupati, con più di cento persone che beneficiano del reddito di cittadinanza, sorprende non poco che le iscrizioni a corsi come questi non decollino proprio, col rischio che non ci siano i numeri per il loro avvio». Così l’amministrazione comunale sta pensando di adottare strumenti specifici, per capire quali siano le esigenze reali delle aziende in termini di formazione professionale, sia per quanto riguarda i giovani, sia per i meno giovani che conducono già un’attività produttiva, ma rischiano di avere lacune legate soprattutto al marketing delle produzioni. «Sentirò personalmente le varie realtà, a partire da quella agropastorale – conclude il sindaco - e arriveremo nel giro di un anno a stilare un "albo delle competenze" presenti in paese, anche per capire che base di partenza culturale hanno i nostri giovani». (m.b.)

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