La Nuova Sardegna

Sassari

Asinara, piano strategico per tutelare la posidonia

di Gavino Masia
Asinara, piano strategico per tutelare la posidonia

Presentato il progetto “Sea forest” in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile L’intento è di incrementare la capacità dei serbatoi di carbonio delle “praterie”

19 dicembre 2021
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PORTO TORRES. Il Parco nazionale dell’Asinara ha presentato via web il progetto “Sea Forest” – finanziato nell’ambito del programma Life – alle istituzioni e agli operatori economici del territorio. Si tratta di un piano che si inserisce in una strategia più generale che il Parco sta attuando sull’efficientamento energetico e mitigazione dei cambiamenti climatici, in coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti dalle Nazioni Unite con l’Agenda 2030. Un progetto portato avanti con i parchi dell’Arcipelago di La Maddalena e del Cilento e insieme a Dream Italia, Ispra, Cnr, università della Tuscia, Water Right Foundation, Carbon Sink Group e Paragon Limited di Malta.

“Sea Forest Life” è un progetto dedicato all'habitat della prateria di posidonia oceanica, fondamentale oltre che per i servizi ecosistemici legati alla produzione di ossigeno, di cibo e di stabilizzazione dei fondali marini, anche per i depositi di carbonio. Questa attività è fondamentale perché contribuisce a diminuire la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera e quindi a mitigare l’effetto serra e i conseguenti cambiamenti climatici. Tuttavia, nonostante l'importanza di questi servizi ecosistemici, anche dal punto di vista della biodiversità, questo habitat è fortemente minacciato e sta regredendo ad un tasso che è quattro volte superiore rispetto a quello delle foreste terrestri. Il progetto Sea Forest ha proprio l’obiettivo di incrementare la capacità dei serbatoi di carbonio delle praterie di posidonia, attraverso azioni di riduzione dell’erosione e successivo consolidamento dell’habitat e prevede interventi sul degrado dello stesso habitat dovuto agli impatti generati dagli ancoraggi delle imbarcazioni. Asinara e isola Piana.

All’interno dell’Amp dell’Asinara, a differenza di La Maddalena e Cilento, l’ancoraggio è vietato: con il progetto in corso è prevista la sostituzione di tutti i sistemi di ormeggio presenti e la definizione di una App, applicazione per dispositivi mobili per facilitare l’accesso da parte di chiunque intenda visitare l’Area marina protetta. Il progetto vede coinvolta anche la vicina isola Piana, dove l’azione progettuale ha permesso la realizzazione di un piano di gestione degli ancoraggi in aree sabbiose.

Nel corso dello studio sono state registrate 367 imbarcazioni, censite analizzando quattro scene temporali (16 e 26 luglio, 10 e 15 agosto), di cui 70 con ancoraggi su posidonia. La App visualizzerà le aree dove sarà visibile il tipo di fondale con la possibilità di ancorare le imbarcazioni in sicurezza e senza alcun disturbo sulla prateria. «Il progetto ha permesso di aggiornare la cartografia dei posidonieti dell’Asinara – ricordano la commissaria e il direttore dell’Ente Parco, Gabriela Scanu e Vittorio Gazale –, estesi per 3mila e 600 ettari, che consentirà di implementare il modello per stimare la quantità di carbonio sequestrato e stoccato».

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