Infermiere “conteso” batte l’Aou davanti al giudice del lavoro
Sassari, un 43enne al centro di una singolare vicenda giudiziaria
Sassari Dal 2019 aveva un contratto a tempo indeterminato come infermiere nella clinica chirurgica dell’Aou di Sassari ma, valutando alcune esigenze personali, aveva partecipato a un concorso per titoli indetto dalla Asl per un posto, sempre come infermiere, a tempo determinato.
Un cambiamento temporaneo che gli avrebbe permesso di avere più tempo libero. Un 43enne sassarese era entrato in graduatoria e, considerata la disponibilità all’assunzione manifestata (per lui e altri 26 candidati) dall’Azienda sanitaria, aveva deciso di accettare l’occupazione. Sia per un accrescimento professionale che per poter seguire meglio alcune situazioni problematiche in famiglia.
L’infermiere, in particolare, aspirava – come destinazione – al reparto di Anestesia territoriale e Cure palliative dove avrebbe potuto contare sull’assenza di turni notturni e su una programmazione degli stessi a lungo termine. Un tipo di lavoro diverso, in sintesi, che gli avrebbe consentito di prendersi cura della figlia di un anno e della zia che assisteva in quanto beneficiaria della legge 104. La presa di servizio alla Asl era prevista per il 1° agosto 2025 ma le cose non sono andate secondo i piani.
Il 13 giugno 2025, infatti, l’infermiere ha presentato all’Aou domanda per l’aspettativa non retribuita, prevista dall’articolo 12, comma 8, del contratto collettivo nazionale del comparto Sanità 2001. A distanza di ben 38 giorni l’amministrazione, però, gli ha comunicato il rigetto dell’istanza. «Non è possibile procedere all’accoglimento – era scritto nella missiva – stante la necessità di garantire i livelli essenziali di assistenza». La stessa Aou aveva manifestato la disponibilità a concedere l’aspettativa solo al termine del periodo delle ferie (1° giugno-30 settembre) perché allora ci sarebbe stata la possibilità di sostituire il lavoratore.
A questo punto il 43enne si è rivolto agli avvocati Anna Ganadu e Vittorio Perria che hanno immediatamente presentato ricorso contro il provvedimento davanti al tribunale del lavoro. E lo hanno vinto.
La decisione del giudice Ilaria Grosso è arrivata alla vigilia di Ferragosto: «Si ordina alla Aou di Sassari – è scritto nell’ordinanza – di concedere al ricorrente l’aspettativa, come richiesta, per tutta la durata dell’incarico con decorrenza dalla effettiva presa di servizio presso la Asl 1 di Sassari». I due legali si erano basati principalmente sull’articolo 12 comma 8 che attribuisce al tipo di aspettativa chiesta dall’infermiere delle caratteristiche peculiari che la distinguono nettamente da quelle più generiche previste dal comma 1 dello stesso articolo.
Nel caso del 43enne, in sostanza, l’aspettativa è concessa con “una formula imperativa che non lascia spazio a valutazioni discrezionali dell’amministrazione”. Contrariamente alla diversa formulazione del comma 1 che prevede invece che i periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia “possono essere concessi compatibilmente con le esigenze organizzative o di servizio”.
Il giudice ha quindi accolto le argomentazioni dei due avvocati che nel ricorso hanno sottolineato come l’Aou (che si era costituita attraverso l’Avvocatura dello Stato) non potesse “opporre ragioni organizzative o carenze di organico per negare l’aspettativa richiesta per gravi e documentati motivi di famiglia».