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Cronaca di un fallimento annunciato

Cronaca di un fallimento annunciato

Società, tecnico e giocatori sul banco degli imputati dopo la sconfitta di Forlì che ha condannato la squadra alla serie D

27 maggio 2014
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SASSARI. Cronaca di un fallimento annunciato. Il giorno dopo la sconfitta di Forlì che ha messo fine ai sogni promozione della Torres in casa rossoblù è tempo di bilanci. Ufficialmente in plancia di comando non dovrebbe cambiare nulla (anche domenica, prima della disfatta, Capitani e Salaris hanno ribadito che sarebbero rimasti al timone «anche in caso di retrocessione») mentre cambieranno molte cose a livello di squadra, di guida tecnica e di organizzazione societaria. Per ora si tratta di sensazioni più che di certezze, ma è evidente che qualcuno sarà chiamato a rispondere di un insuccesso clamoroso per come è maturato e dolorosissimo.

Il primo che dovrà salire sul banco degli imputati è Marco Cari, allenatore chiamato a stagione iniziata per rimettere insieme i cocci lasciati da Fulvio D’Adderio. Il mister ha avuto a disposizione una squadra ricostruita di sana pianta (con un notevole sforzo economico) ma dopo una prima fase esaltante ha perso il controllo della situazione. E’ tutta colpa sua? Probabilmente no, ma una cosa è certa: nel momento cruciale della stagione, dopo un lungo inseguimento all’ottavo posto (l’ultimo utile per la promozione) la squadra si è piantata sui pedali e Cari non è stato in grado di capire il momento di difficoltà e, cosa ancora più grave, di trovare il modo per superarlo. Da un allenatore della sua esperienza era lecito aspettarsi ben altro. Invece il mister ha scelto di non giocare più, di fare le barricate e, per completare l’opera, di chiudersi in un mutismo che ha avuto l’effetto di moltiplicare lo stato d’ansia dei giocatori e della tifoseria. La scelta non provare a vincere la partita col Mantova (ma in precedenza quella col Rimini e prima ancora col Monza) è un esempio di rassegnazione, per non dire di debolezza. La squadra andava incoraggiata e aiutata, ricaricata mentalmente e fisicamente.

E qui siamo alla seconda nota dolente. E’ mai possibile che da metà aprile i rossoblù siano entrati in riserva di energia? Ma che preparazione hanno fatto? E può essere solo una questione fisica o c’è di più? Anche i tifosi più distratti hanno notato che il crollo della Torres ha coinciso con l’uscita di scena di Antonio Martino dopo l’aumento di capitale sottoscritto solo da Domenico Capitano e Filippo Salaris. Martino è quello che ha portato a Sassari l’avvocato Nucifora e una buona parte dei rinforzi arrivati tra dicembre e gennaio. E’ possibile che proprio quei giocatori si siano sentiti abbandonati e abbiano, più o meno inconsciamente, smesso di giocare. Il dubbio è legittimo ed è strano che Capitani e Salaris non siano stati in grado di coglierlo. Al presidente e al suo vice va riconosciuto di non aver lesinato energie. Ma nel calcio - per fortuna! - non sempre vincono i soldi. Speriamo che il duo al comando lo abbia capito e ne faccia tesoro. Ne va del futuro del calcio a Sassari.

Antonio Ledà

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