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Sassari, frase choc del presidente della Torres: «Qui tifosi mafiosi»

di Mario Carta
Sassari, frase choc del presidente della Torres: «Qui tifosi mafiosi»

Daniele Piraino accusa e lamenta un’intimidazione allo stadio. Ma ancora si sottrae al confronto con la città

24 agosto 2016
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SASSARI. La già critica situazione della Sef Torres sta degenerando, anche oltre l’aspetto sportivo. Il presidente Daniele Piraino ha chiesto ad alta voce l’intervento della forza pubblica, temendo per la propria incolumità. Sommersa dai debiti, avvolta nel silenzio e attorcigliata in promesse tutte da realizzare l’ultracentenaria società sassarese a dieci giorni dall’avvio della serie D continua a non parlare pubblicamente ma a far parlare eccome di sé. In negativo, ancora una volta.

Attraverso il megafonino ufficiale di una neonata televisione cittadina, l’unica considerata amica dalla società a fronte dei quotidiani sardi “che nascondono quello di buono che facciamo e ci attaccano sistematicamente”. Il contestato numero uno rossoblù in un’intervista ha prima denunciato un’intimidazione «di stampo mafioso», («Se non te ne vai la prossima volta vai a finire all’ospedale») venerdì scorso all’ingresso dello stadio Vanni Sanna («Solo in pochi sapevamo dell’incontro...», ha sottilmente sottolineato Piraino), quindi ha ufficialmente sollecitato l’attenzione delle forze dell’ordine. In particolare l’ex dirigente di Igea Virtus ed Ebolitana – entrambe fallite – accusa «un gruppo di 50 ultras che si muove con fare mafioso e camorristico. Invito le forze dell’ordine e i cittadini a fare molta attenzione, mi ricorda molto la Campania e la Sicilia – ha detto –. Invito tutti a riflettere e a non prestare il fianco a questa gentaglia, manovrata da 5, 6 persone che hanno interessi personali e nulla a che fare hanno con la Torres».

Una denuncia pesantissima, un atto di accusa a una città che con mafia e camorra ha avuto ben poco a che fare, che merita – questa sì – attenzione.

I nomi Piraino (tre mesi di squalifica sportiva per omessa denuncia) non li ha fatti ma la Sassari sportiva chiede che il suo j’accuse non resti inascoltato, nella prosecuzione di una strategia che negando il confronto privilegia invece il muro contro muro. Come quando il giorno della partenza per il ritiro di Fonni la società rossoblù aveva preventivamente sollecitato l’intervento della polizia, presente con una Volante, per sfuggire ai pochi cronisti e fotografi che avanzavano la «strana» pretesa di voler raccontare con i propri occhi e con proprie parole l’avvio della nuova stagione di una Torres che i tifosi sassaresi – la maggioranza e non solo quelli in curva –, considerano ancora loro.

Una Torres che – con un organico ancora tutto da verificare e pesare – questa domenica affronta il primo turno di Coppa Italia a Ostia, e il 4 settembre esordisce in campionato nel derby casalingo con la Nuorese. Mafia permettendo.

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