La Nuova Sardegna

TONARA . «Le esigenze della salute pubblica prevalgono su qualsiasi cosa, calcio compreso. Appare quindi saggio fermarsi». Parole di Vincenzo Verlezza, vice presidente del Tonara calcio che interviene sulla questione dello stop ai campionati. Una decisione legata alle esigenze correlate all’epidemia di coronavirus. Le incertezze sui protocolli sanitari, la mancanza di tamponi, le esorbitanti spese che si palesano all'orizzonte per sanificazioni e il contingentamento del pubblico, non sono sostenibili per le società. Anche se vi sono diversi presidenti che vorrebbero ripartire, prevale la tesi dell’azzeramento dei campionati. Atteggiamento condiviso anche dall’alto dirigente tonarese, che da vent'anni si occupa di calcio e per dieci è stato presidente del sodalizio rossonero.

Ora il timone è passato a Peppe Noli, giovane presidente che programma il futuro del team. Il futuro è denso di dubbi in riferimento a quella che dovrà essere la ripartenza. «Il calcio professionistico ha altre esigenze e priorità. Le nostre società si reggono su piccoli sponsor- continua Verlezza - e con la crisi derivata dal blocco delle attività avremo seri problemi a riprendere a giocare. Ci saranno poi le regole per riavviare le attività; il deficit finanziario che toccherà tutti, porterà ad un ripensamento dei campionati e anche delle scelte societarie. Sicuramente sarà necessario tutelare i giovani, che sono il futuro del calcio dei piccoli centri, ma soprattutto il calcio come scuola di vita per i giovani».

Verlezza propone a tutte le società e alla federazione «un incontro prima della ripartenza. Occorre un analisi dettagliata del calcio regionale e le modalità per ripartire. Non si può riprendere in un clima di incertezza e senza aver concordato le modalità».

Giovanni Melis