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si è spento a 80 anni 

Una vita dietro al pallone Sassari piange Vito Casu

di Andrea Sini
Una vita dietro al pallone Sassari piange Vito Casu

SASSARI. Cresciuto nel mondo del calcio, vissuto dentro il campo o al massimo pochi passi più in là, in panchina o tra i dirigenti. Adorava il profumo degli spogliatoi, aveva calcato il prato della...

17 dicembre 2020
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SASSARI. Cresciuto nel mondo del calcio, vissuto dentro il campo o al massimo pochi passi più in là, in panchina o tra i dirigenti. Adorava il profumo degli spogliatoi, aveva calcato il prato della Torres tra i professinisti ma non disdegnava la polvere dei campetti più infami, anche in età avanzata. Vito Casu si è spento ieri a Sassari all’età di 80 anni, dopo aver tenuto testa per qualche tempo a un male che lo ha messo progressivamente fuori combattimento.

Di combattimenti se ne intendeva, da buon difensore vecchio stampo quale era stato per almeno un paio di decenni. E di spuntini anche, perché della passione per il pallone lui aveva preso il “pacchetto completo”: le partite e la convivialità, l’impegno assoluto sul terreno di gioco e la capacità di sdrammatizzare con una battuta fulminante o una barzelletta, rigorosamente in vernacolo sassarese.

«Un uomo adorabile, a volte spigoloso, se si trattava di questioni di pallone, ma di una simpatia trascinante», dice Enzo Gavini, che con lui si è incrociato sul campo, anche a livello amatoriale, condividendo a lungo il percorso con tutto il gruppo delle Vecchie glorie torresine. «Un uomo che ha vissuto di calcio e che ha respirato calcio per tutta la vita», aggiunge Stefano Udassi, ex bomber rossoblù e attuale tecnico del Latte Dolce, nipote di Vito Casu.

Il picco della sua carriera sono le due stagioni con la maglia della Torres in serie C, tra il 1963 e il 1965, con Federico Allasio allenatore e una squadra piena di vecchi marpioni (Lepri, Sabattini, Biagi, Galasi, Serradimini, il primo Morosi) ma anche di giovani di belle speranze (Eppe Zolo, Martino Zaccheddu, Antonio Satta e il futuro campione d’Italia Comunardo Niccolai). In uno dei suoi rari sganciamenti offensivi riuscì anche a fare gol al Siena. Ma Vito Casu seppe dire la sua a buonissimi livelli anche tra i dilettanti, in particolare con il Sorso e con l’Alghero.

A fine carriera, come spesso accade, transitò direttamente dal campo alla panchina, passando per ancora per Sorso, poi Sennori, Castelsardo, Perfugas e Atletico Sassari. Anche una volta chiusa l’esperienza come trainer, continuò a respirare calcio, come dirigente (alla Sassari), come commerciante (il suo negozio di articoli sportivi ha vestito per anni decine di squadre locali), e ancora come calciatore, sui campi di periferia del leggendario torneo “Anta” con l’inconfondibile maglia viola della Don Bosco. Una situazione in cui, tra l’altro, poteva dare libero sfogo alle sue doti di “animatore” di serate conviviali.

I funerali si svolgeranno oggi alle 15,30 nella parrocchia San Giovanni Bosco, in via Washington.



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