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Andrea Mura e la Global Solo: «Complicato girare il mondo in barca a vela»

di Sergio Casano
Andrea Mura e la Global Solo: «Complicato girare il mondo in barca a vela»

Lo skipper cagliaritano ha concluso la sua avventura al terzo posto

19 marzo 2024
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Cagliari E' sbarcato a Marina La Coruña, in Spagna, dal suo Vento di Sardegna da appena 24 ore, dopo aver concluso in quattro mesi di navigazione la Global Solo Challenge, il giro del mondo in solitaria senza scalo e assistenza ma Andrea Mura sta già pensando ad un'altra avventura, la Vendèe Globe, la circumnavigazione del globo non stop con arrivo e partenza dal porto francese Les Sables d'Olonne, nel dipartimento della Vandea (Vendée), da cui la regata ha preso il nome.

«E' una regata uguale alla Global ma che si svolge con barche tutte uguali – dice lo skipper cagliaritano – ma molto più grandi e performanti, come gli Imoca 60, mono scafi appunto di 60 piedi».

Ha perso diversi chili e ha ancora il viso provato dal sole e dalla salsedine, Andrea Mura, classe 1964, ma all'arrivo nel porto della Galizia è apparso abbastanza in forma e pronto a ricominciare. Le sirene dell'Oceano continuano a chiamarlo per compiere un'altra impresa, come quella appena conclusa nella Global Solo Challenge che, miglia dopo miglia, ha pian piano selezionato i concorrenti, diventati 7 dai 16 partenti nell'autunno scorso da La Coruña

. «Non basterebbe il tempo per raccontare il significato vero di questo lungo viaggio negli oceani ma voglio sintetizzarlo in due parole. La prima di queste è l'amore, per il mare, per l'ambiente, per noi stessi, per gli altri. La seconda parola è rispetto, per l'ambiente ma soprattutto rispetto per la vita. Sembra banale ma mi porterò queste due parole appresso nella mia nuova vita. Questa non è la fine ma è l'inizio di tante altre avventure».

Oltre ad aver dimostrato grande capacità nautica, il giro del mondo a bordo di Vento di Sardegna (un Open 50 varato nel 2001), il velista cagliaritano ha dimostrato tanto coraggio, affrontando nelle 26 miglia compiute intorno al globo tempeste, groppi improvvisi, forti temporali e onde da paura.

Dopo aver doppiato Capo Horn, la punta più a Sud dell'America, Andrea Mura ha vissuto uno dei momenti più difficili in navigazione. «Nella risalita dell'Atlantico, al largo di Buenos Aires – racconta –, sono incappato in una tempesta, con vento di 40 nodi e onde che hanno raggiunto i sette metri di altezza. Condizioni estreme che hanno quasi rovesciato la barca, una botta terribile che per fortuna non mi ha provocato dei danni alla schiena. Beh, quella volta mi sono davvero spaventato e ho avuto paura».

Andrea, che ha chiuso la maratona oceanica sul terzo gradino del podio, è entrato nella storia della navigazione oceanica: è il primo sardo ad aver circumnavigato a vela la terra, il quinto tra gli italiani. E domenica è stato accolto trionfalmente al porto di La Coruña. dove è stato abbracciato dalla moglie Daniela e i figli Lucas e Marvel e festeggiato da tantissimi tifosi e amici.

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