La Nuova Sardegna

Lo chef Roberto Petza dice addio a S’Apposentu

Lo chef Roberto Petza dice addio a S’Apposentu

Un post su Facebook: «Tante gioie e qualche amarezza in questo periodo trascorso in Marmilla» 

13 novembre 2019
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Il ristorante “S’Apposentu” di Casa Puddu a Siddi dello chef stellato Roberto Petza chiude definitivamente i battenti. Dopo un anno di silenzio e portone sprangato del ristorante in Marmilla, arriva la notizia annunciata dallo stesso Petza in un post su Facebook. «Ho chiuso un accordo col comune di Siddi, proprietario dell'immobile che mi ha ospitato per 10 anni. Con la consegna delle chiavi si chiude un ciclo. Tante gioie e qualche amarezza in questo periodo trascorso in Marmilla», scrive lo chef che ha fatto conoscere al mondo, da un piccolo borgo di circa 700 abitanti, l'alta cucina sarda, raffinata, contemporanea e a km zero.

Ma qualcosa non è andata per il verso giusto. Esprime rammarico anche il sindaco di Siddi, Stefano Puddu. «Abbiamo fatto di tutto per tenerlo – racconta all'Ansa –. Nonostante l'offerta al ribasso che gli abbiamo proposto purtroppo ha deciso di andarsene. Non era un problema di affitto. Per la nostra comunità è una grande perdita. Roberto ha dato lustro a Siddi con una esperienza irripetibile. Gli auguro di trovare la fortuna che merita«. Nel suo post Petza si sfoga e parla di «un anno di deludenti rotture con persone che avevo coinvolto all'interno del progetto S'Apposentu. Non mi occupo più da due anni né della scuola di cucina né della pizzeria di Baradili. Pensavo fosse amore ... ma vabbè». Amarezza ma anche gratitudine per l'esperienza a Siddi. «Decisi di accettare la sfida di atterrare come un extraterrestre nella zona più depressa della Sardegna… atterrai in Marmilla con tanta voglia di tornare alla terra, alla natura e ai suoi prodotti…Mi sono scontrato e rispecchiato col lato umano di noi isolani e isolati che ci porta a diffidare sempre del bello che ci cade addosso e a viverlo con diffidenza, con la convinzione che dietro il bello ci sia un prezzo da pagare in termini di dignità e onore».

Petza archivia S'Apposentu come “esperienza illuminante sul piano umano” e guarda al futuro, lasciando intendere che a questa avventura ne seguirà un'altra, ma non lascia trapelare dove, come e quando. «Ora passo con serenità ed entusiasmo al prossimo ciclo della mia vita», si limita a dire nel suo post.

Sicuramente la ristorazione sarda perde uno dei suoi grandi punti di riferimento. “S’Apposentu”, il locale che Roberto Petza aveva aperto in Marmilla dopo l’esperienza al Teatro Lirico di Cagliari, era un piccolo miracolo prima di tutto economico e sociale: diversi piccoli produttori locali avevano aperto la partita Iva e trasformato in attività redditizia i loro orticelli, sotto la spinta di uno chef che come nessuno ha saputo valorizzare e reinterpretare la cucina sarda per farla uscire dal recinto del solito menù di ravioli, gnocchetti e porcetto. «Quella non è cucina tradizionale, è cucina comoda» diceva, sottolineando che il mondo dei sapori sardi era fatto di ben altre cose. La riscoperta del campo e delle erbette, l’agnello declinato in diverse maniere, il brodo di gallina che andava a incontrare il menù di mare. Una genialità premiata dalla stella Michelin e anche ora che a Casa Puddu si sono spente definitivamente le luci, il mondo gastronomico sardo spera di poter rivedere presto all’opera uno dei suoi più grandi esponenti.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative