La Nuova Sardegna

SASSSARI. Opere inedite o ritrovate, capolavori del più grande pittore sardo del Novecento, Giuseppe Biasi (Sassari, 23 ottobre 1885 – Andorno Micca, 20 maggio 1945), saranno esposte nel cuore del centro ottocentesco della città, nel nuovo spazio espositivo ArteCircuito, in via Enrico Costa 5. La mostra, dal titolo “Giuseppe Biasi, tra sogno e realtà”, verrà inaugurata venerdì 6 dicembre alle 18,30.

Quella esposta è una selezione di opere, oli su tela, tempere su carta, oli su tavola, che provengono da diverse collezioni private e che negli anni hanno viaggiato molto, talvolta anche fuori dai confini nazionali, seguendo le vite dei loro proprietari. In particolare, uno dei dipinti più importanti della mostra, Serenità - tra i pezzi più belli del periodo africano del pittore -, dopo essere stato esposto alla Biennale di Venezia del 1928, è rimasto nell’ombra, all’interno della casa dei proprietari, fino a oggi. E da venerdì, dopo oltre 90 anni di oblio, potrà essere di nuovo ammirato dal pubblico. Nonostante le opere esposte abbraccino un po' tutti i periodi della produzione biasiana, il curatore della mostra, e presidente dell’associazione ArteCircuito, Luigi Angius, ha scelto di non seguire alcun criterio cronologico nell'esposizione: «I dipinti sono inseriti all'interno dello spazio adattandosi alle piccole superfici disponibili e lasciando ai visitatori il piacere di riconoscere i vari momenti e i temi affrontati da questo straordinario artista».

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Artecircuito è un'associazione culturale creata a Sassari nel 2019 da un gruppo di collezionisti e di amarti dell’arte, che ha come scopo quello di promuovere i lavori dei giovani artisti così come le opere dei grandi maestri del passato. Con quella dedicata a Biasi si dà così il via a una serie di eventi che porteranno l’arte nel cuore della città. Sassari ha una lunghissima tradizione artistica, non è un caso che abbia dato i natali ad alcuni dei più grandi artisti del Novecento. «Artecircuito ha scelto di iniziare questa avventura proprio con Giuseppe Biasi - spiega Luigi Angius -, che da sempre ha suscitato un grande interesse tra critici, appassionati e collezionisti. Ma soprattutto, è stato uno degli artisti più rappresentativi nel primo Novecento sardo, influenzando e stimolando l’attività di tanti altri pittori nostrani. Quello che colpisce delle opere di Biasi è la tendenza a rappresentare qualcosa di reale e magico allo stesso tempo. Nelle prime opere giovanili Biasi, illustratore e caricaturista, dimostra già una spiccata attitudine a sviluppare con segno deciso uno stile molto caratteristico. I primi viaggi all'interno della Sardegna più autentica provocano nel giovane artista una grande ammirazione nei confronti sia delle tradizioni sia dei costumi, in particolare quelli di Teulada che verrà preso come scenario di molte sue opere, in cui spiccano donne in costume, pastori e suonatori in cui la Sardegna appare sempre come un luogo magico descritto non in maniera folkloristica ma come un paradiso popolato da personaggi meravigliosi. Le opere di ogni artista sono quasi sempre condizionate dal contesto in cui vive e dalle sue vicissitudini personali, così Biasi dopo un periodo milanese molto fortunato vede scemare l'interesse del mercato verso le sue opere e decide di vivere una nuova esperienza intraprendendo nel 1923 un lungo viaggio in Africa. Nasce così un nuovo filone creativo».

La mostra sarà visitabile tutti i giorni fino al 14 dicembre dalle 10 alle 13 e dalle 17,30 alle 20,30.