La Nuova Sardegna


Cantine Pala, settant’anni di terra, passione e viti

di Enrico Gaviano
Mario e Massimiliano Pala con Fabio Angius (al centro)
Mario e Massimiliano Pala con Fabio Angius (al centro)

L’azienda di Serdiana è tra i primi produttori di vino in tutta la Sardegna. Il bianco Stellato premiato con i 3 bicchieri dalla guida del Gambero rosso nelle ultime due annate

22 giugno 2020
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Settanta vendemmie alle spalle e un futuro solido grazie alla forza della passione tramandata da tre generazioni. La Cantina Pala è frutto di un lavoro nato all’interno della famiglia. Accanto a Mario, che ha raccolto il testimone dal padre Salvatore, che aveva avviato l’azienda nel 1950, ci sono la moglie e i figli. Mario è uomo concreto ma che sa emozionarsi. Lo si capisce dallo slogan che firma per celebrare sul web l’importante compleanno della Cantina: “Settanta anni, niente soste, niente ripensamenti, deviazioni o novità. Solo terra, passione, viti. L’eredità di famiglia? Chiamare il vino con il tuo cognome”.

Pala nel panorama sardo dei produttori di vino è certamente fra i primi. A Serdiana, paese che conta diverse cantine di grande qualità e che ha la superficie piantata a vite più grande della Sardegna dopo quella di Alghero, sono diversi i terreni di proprietà della famiglia Pala che però allarga il suo “dominio” sino al sud dell’Oristanese e a Senorbì e Ussana. I vitigni vanno dal Cannonau al Vermentino, dal Bovale al Nuragus sino a Carignano, Monica e Malvasia.

L’azienda è andata avanti con grande forza d’animo anche nel momento difficile che ha colpito severamente anche il mondo dei produttori di vini: l’uragano coronavirus. «L’unica cosa che non ha subito variazioni – dice Fabio Angius, direttore commerciale della cantina – è la cura dei vigneti. Per il resto ci siamo dovuti riprogrammare su tutto. Il Covid ha condizionato le vendite. Con bar, ristoranti e hotel chiusi non poteva essere altrimenti».

Un calo che è stato più forte in Italia che all’estero. «Sul mercato straniero – continua Fabio Angius –, siamo su una contrazione stimata del 10 per cento, mentre in Italia e quindi anche in Sardegna la flessione è più alta anche se dobbiamo aspettare di vedere come reagisce il settore vendite man mano che si riapre».

Completamente cambiata la presentazione dei prodotti ai compratori. «Abbiamo fatto delle presentazioni tramite collegamenti video – ricorda –. E seminari, sempre in videoconferenza per gli aggiornamenti. Si può essere bravi quanto si vuole, ma è chiaro che il contatto con i titolari di enoteche e in generale con la rete dei buyers, non è lo stesso. Davvero è pesante l’assenza delle fiere e delle rassegne dedicate. Per non parlare poi del fatto che i vini non si possono degustare, sentire i profumi, discutere durante quei momenti “conviviali”».

Un periodo duro anche se non sono mancate le testimonianze d’affetto verso i produttori di Serdiana. Come quando da Singapore hanno voluto un video in diretta per poter salutare la Sardegna e sincerarsi del fatto che tutta la famiglia e tutti i collaboratori di Pala godevano di ottima salute.

Superato il momento difficile, però, si riparte. La cantina ha aperto già i battenti per i turisti che, come tradizione, si recano a Serdiana per far scorta, e a breve ricominceranno le visite con degustazioni nella struttura moderna che ospita il cuore dell’azienda nel centro di Serdiana, un fiore all’occhiello per Pala. Forte di una famiglia unita e di settant’anni di tradizione: fattori che pesano tanto, soprattutto quando si tratta di reagire con forza alle difficoltà.

Tante bottiglie sia in purezza che blend e una valanga di premi. La produzione delle Cantine Pala è davvero molto grande, grazie ai tanti vitigni che costituiscono il patrimonio di famiglia. La gamma comprende quattro linee: i Cru, le Collezioni, i Fiori e i Silenzi. Dei Cru fanno parte S’arai (rosso con cannonau, bovale, carignano) e due bianchi Entemari e Assoluto. Le Collezioni comprendono 4 rossi (Thesis, Siyr, Essentija e il premiatissimo Cannonau riserva), il rosato Chiaro di stelle, e il bianco Stellato, realizzato in purezza con uve di vermentino. I Fiori sono quattro: due bianchi (Vermentino e Nuragus) e due rossi: un Cannonau e una Monica. Infine i Silenzi: un bianco (uve Nuragus e Vermentino) e un rosso (Carignano e Monica).

Fra tanti i premi da segnalare i più recenti: i tre bicchieri ottenuti consecutivamente nel 2019 e nel 2020 nella guida dei vini del Gambero rosso dal vermentino Stellato rispettivamente annate 2017 e 2018. Il successo dei vini Pala ha superato anche l’oceano Atlantico, raggiungendo anche gli Usa. Lo dimostrano le recensioni della guida Vinous di Antonio Galloni, una delle più qualificate al mondo. Punteggi altissimi assegnati a ben 4 vini: Essentija, Stellato, Cannonau riserva e Nuragus. Quest’ultimo bianco, molto amato nel cagliaritano, dove rappresenta una tradizione, scopre che è sempre più apprezzato anche dai giapponesi che lo trovano meno “impegnativo” del vermentino. (en.g.)

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