La Nuova Sardegna

L’intervista

Herbert Ballerina: «Arrivo in Sardegna come una catapulta»

di Francesco Zizi
Herbert Ballerina: «Arrivo in Sardegna come una catapulta»

Il primo spettacolo teatrale dell’attore e comico arriva nell’isola

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Dopo il successo delle sue incursioni in TV, sui social, e al cinema, Herbert Ballerina è pronto a conquistare il palcoscenico con il suo primo spettacolo teatrale Come una Catapulta. Prodotto da Vera Produzione, lo show farà tappa in Sardegna per due appuntamenti: il 27 agosto al Parco Urbano di Capoterra e il 28 agosto a Lo Quarter di Alghero per l’Alguer Summer Festival. Entrambe le date sono organizzate da Shining Production, e rispettivamente con la collaborazione dell’Associazione Dreamwalk Sound a Capoterra e di Roble Factory, comune di Alghero e Fondazione Alghero nella tappa catalana.

I biglietti disponibili su TicketOne e nei punti vendita autorizzati.

Il debutto teatrale: da dove nasce l’idea di portare in scena “Come una Catapulta”?

«Nasce dal desiderio di portare il mio mondo in teatro. Io sono partito perché mi piace far ridere le persone. Ho sempre voluto sentire le risate live, estemporanee, ma non avevo mai trovato il tempo per farlo. Alla fine ho deciso: questo era il momento giusto».

Il titolo richiama la famosa espressione “Come una Catapulta” nei panni di Pino Cammino, nella collaborazione con Maccio Capatonda

«È un piccolo regalo ai fan. Mi sembrava adatto: arrivo nelle città “come una catapulta”. C’è un Herbert che osserva le cose e vuole ribaltarle».

Che struttura ha lo spettacolo?

«È costruito intorno alla mia storia, che parte dal Molise. Racconto quello che mi è successo in maniera surreale, con il mio modo di vedere le cose».

Tra cinema, TV e teatro, quale dimensione la rappresenta di più?

«Non saprei rispondere in modo netto. Sono sempre stato un appassionato di cinema, ma il teatro ha qualcosa che nessun’altra esperienza può darti: la risata dal vivo. Ho già fatto una ventina di date e il pubblico ha risposto alla grande, è una sensazione unica».

Tre film che l’hanno influenzata?

«Lo dicono tutti, ma “C’era una volta in America”. Poi “Johnny Stecchino” e “L’esercito delle 12 scimmie”. Però non si può non menzionare Kubrick. Io ho anche fatto il DAMS, quindi sono cresciuto con queste visioni».

Se potesse essere catapultato indietro nel tempo c’è qualcosa che eviterebbe?

«Sicuramente non tornerei tra i banchi di scuola! (ride, ndr) A parte gli scherzi ho sempre cercato di vivere in maniera leggera. È un’arma a doppio taglio: non riesco a rimanere serio troppo a lungo. Ho cercato di trasformare i momenti brutti in momenti leggeri».

In futuro invece dove si vede catapultato?

«Ormai ho fatto un po’ di tutto. Non so dove finirò, ma non mi piace avere paletti. Mi diverto in ogni lavoro che faccio. Anche in TV, ad esempio con Stefano De Martino, mi piace moltissimo la prima serata. Addirittura mi era balenata l’idea di mettermi a fare il disc jockey . Poi ci ho pensato bene e ho capito di non avere più l’eta per sostenere le serate (ride, ndr)»

Per lei è anche la prima volta in Sardegna...

«È vero, non avevo mai portato uno spettacolo qui, ma sinceramente l’ho anche visitata poco. Adesso starò una settimana qui e voglio godermela, anche fuori dal palco».

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