La Nuova Sardegna

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Buon Gusto – Speciale uva

La focaccia all’uva per tutte le occasioni

di Caterina Cossu
La focaccia all’uva per tutte le occasioni

Roberta Putzolu, che cura l’account Instagram “Bastamangiare”, esplora il patrimonio culinario sardo e la sua inesauribile creatività in cucina. L’influencer seguita da 40mila persone dimostra come gli acini possano arricchire con gusto e freschezza ogni portata

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«Tutto è iniziato perché avevo sempre fame: mi filmavo durante la realizzazione delle ricette, e piano piano è nata la community. Ora vivo su Instagram: mi scrivono anche le nonne e mi accadono anche cose preziose come una ragazza con problemi alimentari che mi ha detto di aver ripreso a mangiare grazie alle mie ricette. C’è tanta genuinità e tanto affetto, l’ho voluto riportare poi dal vivo nei miei cooking lab. E ora le persone che non si conoscono si fidanzano passandosi il sale e il pepe, roba da matti. Sono molto grata di questo amore, la cucina su Instragram è un grande portale». Roberta Putzolu non ha ancora 40 anni e di lavoro, dopo il diploma in ragioneria e un decennio nel settore abbigliamento, oggi «come vero lavoro» dice, fa l’affittacamere. «Ma quel rapporto umano tra host e ospiti dopo il Covid è praticamente scomparso, quando riceviamo il massimo delle stelline per aver messo il check-in & out automatico facile e veloce mi intristisce – racconta –. Diventare food blogger mi ha riaperto ai rapporti umani e le cooking class in giro per la Sardegna mi riconnettono con le persone».

Quarantamila follower che seguono le sue ricette veloci, un calendario fittissimo di «cooking lab anche per chi odia cucinare ma ama mangiare» recita la sua Bio, appuntamenti che recentemente sono diventati anche team building per le aziende che vogliono riportare armonia tra il gruppo di lavoro, “Roberta Bastamangiare”, questo il suo nome d’arte, a novembre sarà tra le finaliste dell’Italy Ambassador Awards 2025 a Firenze, quarta edizione del primo premio italiano per i migliori content creators, e entro fine anno volerà a Dubai a insegnare agli arabi a fare i culurgiones. Nei suoi post, c’è una grande attenzione al recupero della tradizione culinaria sarda: «Culurgiones o seadas, i miei coetanei e le persone più piccole sgranano gli occhi quando dico che l’impasto si fa con acqua e farina. Non è sano e non si può perdere il nostro patrimonio a tavola. Impastare poi è un gesto potente, rilassa i bambini per esempio quando faccio fare loro i dolci, ed è un ottimo esercizio di mobilità delle mani per gli anziani. Molti adulti, poi, non lo sanno davvero fare e imparare diverte: la prima cosa che dico quando iniziamo un laboratorio è di lasciare i problemi fuori dalla porta e ridere, funziona sempre. Nominata l’uva, il vulcano di idee del suo ricettario è entrato subito in moto: «In famiglia abbiamo un vigneto e produciamo il vino per noi, per me gli acini sono grande fonte di ispirazione e non bisogna limitarli ai dolci sardi autunnali, che bisogna comunque saper preparare».

Ecco servito quindi un menù completo, per un pasto dolce e genuino: «L’uva si può usare per fare la focaccia: oltre agli ingredienti base di farina, acqua, olio sale e lievito, dosati per la quantità di impasto che abbiamo stabilito, possiamo far cadere a pioggia abbondanti acini interi prima di infornarla, in maniera tale da ritrovarceli al primo morso sia dentro all’impasto che sopra, come decorazione». E dopo i carboidrati, le proteine: «Il sapore di un carpaccio di pesce spada freschissimo può essere ingentilito con gli acini tagliati sottilissimi, qualche noce sgretolata e puntine di pesto qua e là, il tutto bagnato con olio di qualità. Si mixeranno in bocca sapori che si completano e molto freschi, adatti anche a questi ultimi giorni di sole autunnale».

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