A Oristano c’è Cibum, dal tagliere alla tavola
I sapori tradizionali incontrano la ricerca. Salumi, formaggi e vini diventano esperienza. Nato nel 2016, rappresenta un nuovo modo di vivere la salumeria. Alessandro Soriga seleziona eccellenze sarde e italiane
Dove un tempo c’era una delle botteghe più conosciute della città, oggi si respira ancora l’aroma dei salumi e dei formaggi di qualità, ma con un’anima nuova. È la storia di Cibum, locale alle porte del centro di Oristano aperto nel luglio del 2016. Raccoglieva allora l’eredità della storica Salumeria di Epifania, punto di riferimento per gli oristanesi a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila.
Oggi il titolare Alessandro Soriga, quarantenne, l’ha fatto diventare un piccolo tempio di prelibatezze: «Dopo un'esperienza in una salumeria di quartiere, dove ho potuto imparare il mestiere dietro il banco e fare tanta formazione, ho deciso di mettermi in gioco – racconta Soriga –. L’idea è nata leggendo un articolo su una salumeria di Bologna che la mattina serviva i clienti con affettati e formaggi come in una bottega tradizionale, e la sera si trasformava in locale per apericena. Mi sono detto: perché non portare questo concetto anche a Oristano?».
Così è nato il concept di Cibum: un progetto che unisce tradizione e innovazione, e ha superato l’idea della «vecchia salumeria di quartiere». Questo è un luogo dove il gusto incontra la ricerca, l’artigianalità diventa racconto e, tra un tagliere e un calice, si continua a vivere una storia tutta oristanese di passione e qualità.
«Ho sempre detto che Cibum è in continua evoluzione perché il mondo della salumeria è pieno di stimoli – spiega –. Ogni prodotto che scopro mi suggerisce nuove combinazioni e ricette per i nostri panini, pinse e taglieri. Si tratta proprio di abbinare i sapori».
Una filosofia che si traduce quindi in una ricerca costante del prodotto artigianale, locale e nazionale, scelto direttamente da affinatori e piccoli produttori.
«Abbiamo sempre cercato le eccellenze, sia estere che italiane, ma con un’attenzione speciale per la Sardegna – spiega ancora –. La nostra isola offre una materia prima straordinaria: allevamenti e pascoli stanno migliorando e da lì nascono le vere qualità». Nel banco di via Verdi si trovano salumi di maiale sardo, qualche specialità di cinghiale e manzo, e collaborazioni con aziende locali: «Per esempio i fratelli Pinna di Gonnosfanadiga, e il marchio Bonesa di Ploaghe, insieme ad altri produttori che ruotano durante l’anno – elenca –. Tra le novità più apprezzate ultimamente c’è la mortadella di maiale sardo allevato allo stato semibrado, profumata al mirto e miele, che ha conquistato turisti e clienti locali».
Da grande appassionato e ora esperto, sul fronte dei formaggi Soriga osserva con interesse i cambiamenti del settore: «I freschi stanno prendendo piede, in stile francese. Le aziende puntano a vendere più in fretta, con stagionature più brevi, ma si trovano comunque prodotti di grande qualità, che incontrano i gusti del mercato».
Il locale è diventato in città un punto di incontro tra chi cerca un aperitivo curato e chi vuole semplicemente acquistare prodotti di alta qualità. Nella vetrina del gusto oristanese selezionata con proposte collaudate e novità sfiziose, il guanciale sardo è il re incontrastato: «È il più richiesto nei nostri panini e nelle pinse – conferma Soriga –. Ma anche pecorini, lardo e salsicce artigianali ci danno grandi soddisfazioni, affettati e nelle ricette».
E per completare l’esperienza, non mancano i consigli sugli abbinamenti: da Cibum, infatti, la cantina rispecchia la ricercatezza dei prodotti gastronomici. «Con i salumi stanno bene sia birra che vino, rosso o bianco. Ma le bollicine restano le mie preferite: sgrassano il palato e valorizzano i sapori – spiega ancora Soriga –. Ai clienti più affezionati propongo anche un gin tonic con gin sardo: un abbinamento sorprendente».

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