Olbia Transenne, cartelli di divieto, piogge di calcinacci. Il palazzone che si specchia sulle acque placide del golfo, proprio dove ogni anno staziona una colonia di fenicotteri rosa, non ha ancora abbandonato lo status di ecomostro che cade a pezzi. L’idea della demolizione dell’ex alberghiero di Poltu Cuadu non è mai stata presa seriamente in considerazione. La soluzione è quindi quella di un massiccio intervento di ristrutturazione, ma sui tempi regna ancora il mistero. Poco meno di due anni fa la Regione – proprietaria dello stabile di via Macerata – aveva stanziato 10 milioni di euro per rimettere a nuovo il palazzo e trasformarlo in un nuovo polo di uffici regionali. Il sindaco Settimo Nizzi, in contatto con la giunta regionale, assicura però che l’iter sta andando avanti, anche se sul cronoprogramma non sembra esserci certezza. La riqualificazione dell’ex alberghiero, che per decenni ha ospitato numerosi uffici e l’aula consiliare del Comune, andrebbe anche a completare ciò che l’amministrazione sta realizzando attraverso il Progetto Iti. E cioè la rigenerazione totale della sponda sud del golfo olbiese, dove, tra i quartieri della Sacra Famiglia e di Poltu Cuadu, stanno vedendo la luce piste ciclabili e un grande parco sul mare.
Quale futuro. Il palazzo di via Macerata – costruito mezzo secolo fa dove oggi non sarebbe mai potuto sorgere – è destinato a ospitare i diversi uffici della Regione oggi sparsi per la città. Per questo l’allora giunta Solinas, in scadenza di mandato, aveva stanziato 10 milioni di euro. La palla era poi passata alla giunta Todde, con la quale il Comune sta da tempo dialogando con l’obiettivo di arrivare presto a un risultato. «La gestione della ristrutturazione dovrebbe passare a noi, al Comune – spiega il sindaco Settimo Nizzi –. La trattativa con la Regione è in corso. In quel palazzo troveranno così posto gli uffici dei vari enti regionali. Contiamo anche di utilizzarlo per altri uffici ancora, perché in città abbiamo bisogno di ulteriori spazi. La struttura in sé è buona, ma naturalmente va riqualificata in maniera profonda». Mentre il grosso del palazzo è inagibile e quindi chiuso, un’ala esterna ospita invece gli uffici di Abbanoa, associazioni di protezione civile e soprattutto il comando della polizia locale. Comando che, tra l’altro, da domani a domenica chiuderà per permettere un intervento di disinfestazione per via della presenza di topi e di insetti. In ogni caso, la sede della polizia locale è destinata a fare le valigie e trovare una nuova sistemazione. L’idea è quella di trasferirla nell’attuale sede dell’ Agenzia delle entrate che si trova nella zona industriale.
La storia. Costruito alla metà degli anni Settanta, il palazzo di Poltu Cuadu sarebbe dovuto diventare un istituto alberghiero, ma non se ne fece nulla. La struttura ha così ospitato altre scuole, asili e soprattutto gli uffici comunali, poi trasferiti nella nuova sede di corso Umberto. Poi lo stabile è stato in gran parte abbandonato e nell’ottobre del 2023, considerata la pericolosità dell’edificio, il sindaco Nizzi aveva firmato una ordinanza di messa in sicurezza dell’area attorno. Infine lo stanziamento di 185mila euro per dare una urgente sistemata alle parti più a rischio.