La Nuova Sardegna

Una proposta di legge per salvare le scuole

di Antonello Palmas
Una proposta di legge per salvare le scuole

Presentata dai Riformatori in consiglio regionale, ieri è stata illustrata a Olbia Ogni edificio avrà la carta d’identità, i fondi dovranno essere gestiti dai Comuni

15 dicembre 2013
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OLBIA. Le scuole sarde cadono a pezzi e per salvarle i Riformatori sardi hanno depositato in Consiglio regionale una proposta di legge chiamata "Piano straordinario per la scuola sarda", firmatari Michele Cossa e Franco Meloni: è nata da una bozza dell’ex assessore alla pubblica istruzione della Provincia Gallura, Giovanni Pileri e dal lavoro svolto con la relativa commissione guidata da Andrea Nieddu.

Costituita da 5 articoli, si pone l'obiettivo di migliorare il sistema scolastico isolano puntando con priorità a ristabilire le condizioni di sicurezza. Prevista la costituzione di una commissione che entro 6 mesi individui tutti gli interventi urgenti. La proposta introduce la “carta d'identità dell’istituto”, che ne riassuma tutte le caratteristiche e le problematiche. Sia i fondi statali che regionali devono essere trasferiti interamente ai Comuni (che avrebbero così competenza anche per le scuole superiori) e non devono trovare il blocco del patto di stabilità, garantendo tempi certi e veloci per la cantierabilità e realizzazione.

È prevista anche una innovativa forma di finanziamento attivando un fondo unico con vincolo di destinazione per l'edilizia scolastica che per 3 anni sarà finanziato con l'alienazione di immobili regionali.

Non è un caso che l'iniziativa sia stata presentata ieri a Olbia, nelle sale dell'hotel President gremite di dirigenti scolastici: i danni provocati dall'alluvione agli istituti scolastici della città sono emblematici di una situazione non più sostenibile e l’attenzione sui rischi idrogeologici cui sono esposte molte scuole deve partire da quanto accaduto il 18 novembre, data che Pileri definisce “spartiacque” per il problema.

Illustrando i dettagli della legge, rimarcando come i recenti eventi tragici che hanno colpito la Sardegna ed in particolare Olbia, ma anche gli annosi problemi della sicurezza nelle scuole come i crolli al “Dettori" di Cagliari e all'Azuni di Sassari, non consentano di rimanere più inermi. Ha evidenziato che dai dati Ance emerge la vetustà delle scuole sarde: 11 sono antecedenti al 1900, 69 sono state costruite tra il 1900 e il 1945, 250 tra il 1946 e il 1960, 611 tra il 1961 e il 1980. Molte, ben 67, sono quelle a rischio idrogeologico e la maggior parte, come in tutta Italia, è carente in riferimento alle certificazioni di sicurezza e agibilità.

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