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Sassari, la bretella tra Buddi Buddi ed ex 131 aprirà entro dicembre

di Giovanni Bua
Sassari, la bretella tra Buddi Buddi ed ex 131 aprirà entro dicembre

Il progetto è stato aggiornato con due raccordi alla viabilità rurale

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Sassari I nove piloni del viadotto sono già solidamente piantati in terra, e nove delle dieci campate posate. Con l’ultima, quella sopra la ferrovia, che sarà realizzata entro il mese di settembre. Sono ormai prossimi alla conclusione i lavori per la realizzazione della bretella stradale che collegherà la provinciale 60 (la Buddi-Buddi), con la ex 131.

Nuovi fondi Un’opera da 7,4 milioni di investimento iniziale, con il fine cantiere fissato per giugno 2025 che slitterà a dicembre dopo che la Città Metropolitana ha colto l’occasione di un ulteriore milione di euro di finanziamenti arrivati dall’assessorato ai Lavori Pubblici della Regione. Permetterà di implementare il progetto con due raccordi alla viabilità rurale e a quella del quartiere di Sant’Orsola e di realizzare ulteriori opere di completamento e miglioramento. Ad esempio il rivestimento delle cunette in calcestruzzo invece che in terra per migliorare il sistema di smaltimento delle acque meteoriche.

Il commissario «Quando l’assessore Antonio Piu ci ha presentato questa possibilità – dice il commissario straordinario della Città Metropolitana, Gavino Arru – non abbiamo avuto dubbi. Con questa variante infatti la pur importante opera di collegamento diventa permeabile ai quartieri e all’agro con cui confina, diventando una vera e propria strada di servizio che avrà importanti effetti sia sul collegamento tra l’area industriale e il mare, sia sul traffico interno e l’alleggerimento di direttrici oggi sotto grande pressione come la bretella per Latte Dolce e la stessa Buddi Buddi. Lo slittamento di fine cantiere di qualche mese ci è sembrato un disagio minimo rispetto al valore complessivo dell’opera».

I lavori I lavori come detto procedono spediti, con l’impresa impegnata a realizzare la terza campata, a partire dalla spalla A lato ex 131, che scavalca la linea ferroviaria RFI Portotorres Chilivani e nella regimazione del Rio Sant'Orsola. Nel mentre è in fase di ultimazione la progettazione della perizia suppletiva finanziata con i fondi regionali. L'approvazione dovrebbe essere perfezionata nella prima metà di ottobre e la strada aperta entro dicembre.

Grandi vecchi Non male per un progetto che iscrive di diritto tra i “grandi vecchi”, pescata dal libro dei sogni dove da decenni i sassaresi appuntano le loro faraoniche quanto spesso vane idee di rilancio. «Si dà finalmente corpo – spiega il dirigente del settore viabilità, Giovanni Milia– a un’opera indispensabile per una mobilità più veloce da e verso Sassari dalla litoranea e dai territori della Romangia e dell’Anglona. Ma che renderà anche più semplice l’accesso a Platamona. Una scossa benefica, e la dimostrazione che le grandi opere, con fatica, impegno, testardaggine, si possono portare a casa. Siamo pienamente soddisfatti di come proseguono grazie alla serietà dell’impresa, anche perché si tratta di opere tutt’altro che scontate da realizzare».

La storia Di una bretella stradale per collegare la provinciale 60 (la Buddi-Buddi), con la ex 131 si parla almeno dagli anni ’80. L’intervento era stato inserito nel vecchio Prg e i lavori, sul lato Buddi Buddi, erano addirittura stati appaltati con la realizzazione di un troncone da 500 metri di strada. Finito nel nulla, come il progetto affogato tra vincoli, opposizioni, problemi e variazioni. E alla fine scomparso dai radar, con il venir meno di una quota consistente di finanziamento legata al Piano Nazionale della Sicurezza Stradale. Poi la Provincia, prima con Guido Sechi e poi con Pietrino Fois, si è rimessa al lavoro. Ha messo in sicurezza i 3,4 milioni di fondi statali avanzati, pescato tra i residui dei suoi bilanci i 2 milioni di euro, convinto la Regione a stanziare ulteriori due milioni. Ha rimesso in moto la progettazione, arenata al grado di “definitiva” dal 2009. E appaltato i lavori con procedura negoziata pescando tra una rosa delle migliori 15 imprese sarde sulla piazza.

Ad aprile 2022 l’assegnazione provvisoria del cantiere, con l’ultima quota di grande da risolvere. Burocratiche, per il passaggio del viadotto sopra la ferrovia, legali con la Ibes, società della famiglia dell’avvocato Franco Berlinguer, proprietaria della Villa Cugia, della chiesa e degli orti, che si era opposta in varie sedi ai lavori ritenendo il viadotto impattante, ma senza risultati. A giugno 2023 la consegna definitiva nelle mani della Ser.Lu Costruzioni di Cagliari e tra i top player per le grandi opere per il settore pubblico e privato che ha messo al lavoro, insieme alle sue maestranze specializzate, dieci persone a tempo pieno pescate tutte tra la manodopera locale, e sempre in loco ha acquistato tutti i materiali. Poi l’ultimo aggiornamento con i fondi regionali stanziati nel 2025.

L’opera L’infrastruttura una volta conclusa si snoderà per un chilometro e mezzo di cui trecento metri sul viadotto con dieci campate che sovrasterà l’antico latifondo dei marchesi Cugia scavalcando anche la ferrovia. Partirà dalla rotatoria sulla Buddi Buddi all’altezza del distributore prima del bar Graziella. Proseguirà sul tracciato realizzato negli anni ’80 (che è già stato rivisto) e poi con il nuovo tratto che comprende il viadotto raggiungendo la Carlo Felice alla rotatoria dell’ex Tecnomat.

Un progetto dall’iter complesso, non fosse altro perché il tracciato insiste anche su un compendio storico e tutelato da vincolo, dove si trova la settecentesca Villa Cugia, la chiesa, gli orti, e un sistema di chiuse realizzate per contenere eventuali esondazioni del rio Sant’Orsola, in un’area che è sottoposta anche a vincolo idrogeologico. Nella spesa complessiva, non a caso, rientra perciò anche quella di assistenza durante i lavori da parte di un archeologo della Soprintendenza. (foto Ivan Nuvoli)

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